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lunedì 27 febbraio 2017

Caso Dj Fabo, si vuole fare pressione

Cari amici ed amiche,

il caso del dj Fabo sta scuotendo la nostra politica e non solo.
Sull'eutanasia del 39 enne Fabiano Antoniano (alias "dj Fabo") l'Italia torna a spaccarsi.
Il dj Fabo è rimasto paralizzato e cieco a causa di un incidente stradale ed è andato in Svizzera per farsi fare l'eutanasia.
Ora, io penso che questa vicenda abbia fatto la sua irruzione nello scenario politico (e non solo) in un momento già teso di suo, per via della questione dell'aborto.
Io rispetto la vicenda del dj Fabo ma non posso esimermi dal condannare la strumentalizzazione politica che si sta facendo, anche per rispetto di tale vicenda.
Io sospetto che si stia usando la vicenda del dj Fabo per fare pressione ideologica.
Questo è irricevibile.
L'eutanasia (anche se sarebbe meglio chiamarla "suicidio assistito") è il prodotto di una sottocultura che dice che il malato terminale o il tetraplegico è "un reietto della società da scartare e da distruggere".
Questa sottocultura è da condannare.
Chi dice che "l'eutanasia è segno di civiltà e di rispetto della dignità del malato" dice una fesseria.
L'eutanasia è la negazione della dignità proprio perché passa quel concetto che definisce il malato terminale o (nel caso specifico) il tetraplegico "un reietto della società da scartare e da distruggere".
Del resto, l'eutanasia era praticata da regimi come quello nazista.
Contro questa sottocultura serve una battaglia culturale per fare capire che il malato è una persona come tutte le altre che può contribuire al bene della nostra società.
Cordiali saluti.


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