Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

sabato 25 febbraio 2017

Hebron, quella strada della discordia

Cari amici ed amiche,

ho trovato sul blog "Io, me e Tiziana" un articolo intitolato "C'era una volta King David Street a Hebron...(ovvero cosa non vi dicono su Shuhada Street )".
I sostenitori della Palestina fanno le loro solite manifestazioni contro gli israeliani, accusandoli di volere chiudere la King David Street, che i palestinesi chiamano "Shuhada Street".
Ora, vi riporto lo stralcio storico dell'articolo:

"STORIA
Hebron è un insediamento fondato nel IV secolo avanti cristi dal popolo ebraico ed è più volte menzionata nel Pentateuco (Antico Testamento) Dopo l'insediamento degli ebrei in quell'area con il Patriarca Abramo la città divenne il principale centro della Tribù di Giuda; lo stesso Davide venne incoronato re d'Israele ad Hebron, che fu la sua prima capitale. Solo dopo la conquista di Gerusalemme, lasciò Hebron e si trasferì nella nuova capitale
Una grotta situata nella parte bassa di Hebron è detta la Tomba dei Patriarchi ed è il luogo in cui secondo la Bibbia sono sepolti Abramo, Sara, Isacco, Rebecca e Lia.

Nel 638 d.c Hebron venne conquistata dagli arabi (potremmo definirla “occupazione di terra altrui?”) nel 1099 passò sotto il controllo dei crociati,

Facendola breve, ad un certo punto Hebron diventa Impero Ottomano, fino al suo crollo, nel 1918. Ed è in allora che la Palestina diventa Protettorato Britannico
Nell'agosto del 1929, la popolazione araba uccise 67 ebrei (la metà del totale dei caduti ebraici morti durante la rivolta), alcuni dopo violenze carnali e torture, e 135 furono feriti (episodio passato alla storia come il massacro di Hebron del 1929). Durante gli scontri avvenne la quasi totale distruzione del quartiere ebraico pluricentenario.
La popolazione ebraica fu spostata a Gerusalemme al termine degli scontri; alcune famiglie torneranno ad Hebron due anni dopo, per poi lasciarla definitivamente nel 1936, evacuate dalle forze britanniche. Rimase poi parte del mandato britannico fino al 1948. Nel 1949 la Legione Araba dell'emiro hascemita di Trasngiordania occupò Hebron e il resto della Cisgiordania, controllo mai riconosciuto dall'ONU ma solo da Gran Bretagna e Pakistan
I territori oggi conosciuti come Cisgiordania erano principalmente parte del territorio riservato dal Piano di spartizione del 1947 (Risoluzione 181 dell'Assemblea Generale dell'ONU) per uno stato Arabo. In base al Piano, la città di Gerusalemme e le città circostanti (comprese Betlemme e Ramallah) sarebbero state un territorio amministrato internazionalmente, il cui futuro sarebbe stato determinato in una data successiva. Il Piano fu accettato da Israele, ma rifiutato dagli arabi.
Mentre uno stato arabo palestinese (oltre a quello già creato sull'85% del territorio con il nome di 'Transgiordania' ossia l’attuale Giordania) non riuscì a materializzarsi, i territori vennero occupati dal confinante Regno di Transgiordania a seguito dell'attacco di questo ed altri quattro paesi arabi al neonato Stato di Israele. Questa occupazione non venne riconosciuta dall'ONU o dalla comunità internazionale.
Si legga bene: i territori furono occupati dalla Giordania che attaccò, unitamente ad altri pasi arabi, o nel 1948 lo stato di Israele.
Durante l’armistizio di Rodi, che poneva fine alle ostilità, la linea temporanea di demarcazione venne tracciata tra Israele e l'esercito transgiordano sulla "sponda occidentale", venne determinata dai colloqui sul cessate il fuoco del 1949, e viene spesso chiamata la "linea verde". Non è un “confine” a norma del diritto internazionale ma una linea di armistizio post bellico.
Durante gli anni successivi, ci fu una significativa infiltrazione di rifugiati palestinesi e di terroristi, attraverso la linea verde.
La Guerra dei Sei Giorni (1967) fece crollare l’armistizio, e di conseguenza le linee armistiziali, ed Israele entrò di nuovo in possesso di questo territorio, ma il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, con la risoluzione 242 del novembre 1967, dispose che Israele si ritirasse da tali territori, definendoli erroneamente “occupati”. Israele contestò questa risoluzione rifiutando di ritirarsi soprattutto per poter contrastare il terrorismo da ivi proveniente .
Nel 1988, la Giordania (che era a rigore lo Stato che aveva quei territori prima della guerra dei sei giorni) ritirò tutte le pretese su di essi, concedendone la sovranità all'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) guidata da Yasser Arafat.
Nel 1993 gli Accordi di Oslo dichiararono lo status finale della Cisgiordania, come soggetto di un accordo tra Israele e la leadership araba palestinese. A seguito degli accordi, Israele ritirò le sue forze militari da alcune aree della Cisgiordania, che venne quindi divisa in tre aree.
Parte A controllo palestinese e amministrazione palestinese
Parte B controllo israeliano e amministrazione palestinese
Parte C controllo israeliano e amministrazione israeliana
L'Area A comprende le città palestinesi, e alcune zone rurali di distanza da centri di popolazione di Israele nel nord (tra Jenin, Nablus, Tubas, e Tulkarm), il sud (nei pressi di Hebron), e uno nel centro sud di Salfit. L'Area B aggiunge altre popolate aree rurali, molto più vicino al centro della Cisgiordania. L'Area C contiene tutti gli insediamenti israeliani, le strade di accesso utilizzato per gli insediamenti, zone cuscinetto (vicino a insediamenti, strade, aree strategiche, e in Israele), e quasi tutta la Valle del Giordano e il deserto di Giuda.
Mentre la stragrande maggioranza della popolazione palestinese vive in zone A e B, le terre vacanti disponibili per la costruzione di decine di villaggi e città in tutta la West Bank, è situato ai margini della comunità e definita come area C.
L'Autorità Palestinese ha il pieno controllo civile nell'area A, l'area B è caratterizzata da un'amministrazione congiunta tra l'ANP e di Israele, mentre la zona C  è sotto il pieno controllo israeliano.

Cosa accadde a Hebron ?
Nel 1929, come detto, vi fu il massacro di Hebron, dove la popolazione araba uccise 67 ebrei e ne ferì 135 (su una popolazione di circa 600)
Negli anni 1990/2000 Hebron e la strada principale attraversarono un periodo critico, non era affatto sicuro camminarci, numerosi gli episodi di molestie, accoltellamenti, attacchi con l'acido, sparatorie e bombardamenti.
L'arteria principale, appunto David Street, prima del 1929 attraversava il ghetto ebraico sino alla sinagoga Avraham Avinu.
Oggi, si snoda ancora attraverso il quartiere ebraico, a partire dalla Tomba di Machpela, luogo di sepoltura dei Matriarche biblici e Patriarchi, oltre il Gutnick Center, la piazza Gross, il quartiere Avraham Avinu e fino a Beit Hadassah. Una svolta a sinistra vi porta in cima alla collina al Tel Hevron / Admot quartiere Ishai.
Proseguendo si va invece in Hebron H1, un centro economico vivace per l'Autorità palestinese. I cittadini israeliani non possono accedervi oltre.
I residenti di lingua araba locali chiamano la strada Shuhada Street, da molti tradotto come “Martiri Street”


La strada è stata inizialmente chiusa al traffico veicolare con traffico pedonale limitato dal 1994, riaperto per breve tempo nel 1997 e riaperto di nuovo nel 1999.
David Wilder, portavoce della comunità ebraica di Hebron ha detto che certamente è increscioso chiudere una strada, ma che occorre comprenderne la necessità e l’utilità.


Ci sono stati innumerevoli attacchi contro King David Street, tra cui l'agguato davanti a Beit Hadassah nel 1980 che uccise sei persone e il ferimento di molti altri da parte dei palestinesi.
Anche il 2002 è stato un anno sanguinoso: incidenti quasi giornalieri. In un articolo del 13 marzo 2002 il quotidiano Haaretz scriveva:
"In un altro incidente a Hebron il quindicenne Eliya Meshulam, da Beit Hadassah nell'enclave ebraica della città, è stato accoltellato da un palestinese in Kikar Gross, sotto il controllo israeliano. Gravi le lesioni. L’autore dell’attacco è riuscito a fuggire verso la zona del mercato. Testimoni oculari hanno detto che un certo numero di negozianti lo hanno aiutato a fuggire e le forze di sicurezza hanno fermato alcuni dei proprietari di negozi per essere interrogati. Nelle ultime settimane, c'è stata una escalation della violenza a Hebron, con sparatorie che si verificano quasi ogni giorno. "
Questo incidente non è stato isolato, anzi è solo uno dei tanti attacchi quotidiani che subiva a popolazione ebraica della città. In piazza Gross (o Kikar in ebraico) potete vedere un pilastro che commemora il luogo in cui venne assassinato nel 1983, su King David Street un giovane studente diciottenne, Aharon, per mano di un uomo fuggito poi in mezzo alla folla della strada
Più recentemente Piazza Gross, (Kikar in ebraico) commemora il sito su King David / Shuhada Street, dove il 18-enne, studente yeshiva Aharon è stato assassinato da un terrorista nel 1983, che è scappato in mezzo alla folla.".

In pratica, il problema è serio.
Gli israeliani non vogliono chiudere quella strada (e reputano increscioso ciò) ma certamente bisogna pensare anche alla sicurezza.
Gli israeliani che si trovano in quella zona sono in pericolo e la storia lo dimostra.
Ci sono stati attacchi ed attentati terroristici, i quali hanno portato alla morte di persone innocenti.
Si vuole tenere conto di ciò?
Si vuole fare capire che Israele è costantemente minacciato?
La città di Hebron è importante per gli ebrei e per noi cristiani, per via dei luoghi legati ai patriarchi biblici.
Cordiali saluti.



Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Caso Salis, un mondo di sinistra che gira alla rovescia

Ilaria Salis, nota eroina di questa sinistra,  sarà mandata agli arresti domiciliari.