Scontro tra Massimo Giletti e Mario Capanna, due parole

Cari amici ed amiche,

domenica c'è stato un fatto abbastanza pesante nella trasmissione televisiva "Domenica In", una trasmissione che va in onda su RAI 1 .
Questo fatto è un acceso diverbio tra il conduttore Massimo Giletti e Maria Capanna.
Mario Capanna è uno scrittore e politico che in gioventù aveva sostenuto i gruppi studenteschi di sinistra e che ha militato in Democrazia Proletaria, un partito comunista estremo.
Egli ha ricoperto anche degli incarichi, come consigliere regionale in Lombardia, deputato ed euro-deputato e Sindaco di Città di Castello, la sua città natale in Provincia di Perugia.
Ora, come politico che ha ricoperto degli incarichi pubblici, Capanna prende un vitalizio.
Tale vitalizio ammonta a 5.000 Euro.
La questione del vitalizio è stata la cosa che ha innescato il diverbio con Giletti.
Ora, io do ragione proprio a Giletti.
I vitalizi sono legalmente riconosciuti ma moralmente sono discutibili.
Il nostro Paese è in grave crisi.
Le aziende chiudono e le famiglie non arrivano alla fine del mese.
Tante persone non hanno lavoro. Da disoccupato so bene le cose.
Lo Stato tassa a più non posso e con parte degli introiti di queste tasse vengono pagati i vitalizi ai politici che non hanno più nessun incarico.
In pratica, noi cittadini manteniamo una pletora di ex-deputati, ex-primi ministri e quant'altro.
Ci sono dei privilegiati.
Ora, questi privilegi non sono più sostenibili.
Anche questo causa ripulsa verso la politica.
Giletti ha fatto notare ciò.
Termino, facendo notare una cosa.
Capanna era tra quelli che parlavano di proletari ma il suo portafoglio è da capitalista.
Si predica bene e si razzola male.
Cordiali saluti.