Una riflessione per il Mercoledì delle Ceneri

Cari amici ed amiche,

l'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione questo video, con questa sua riflessione:
"A Islamabad, il 2 marzo del 2011, si consumava il sacrificio estremo di Shahbaz Bhatti, uno più fulgidi esempi di martirio dell’epoca contemporanea.
Egli, fin da giovanissimo, operò una scelta di vita radicale, coerente con gli insegnamenti del Vangelo, che lo portavano con vigore e determinazione a stare sempre dalla parte della vessatissima minoranza cristiana del Pakistan, ma anche di tutti i diseredati e i bisognosi, in cui vedeva il Volto di Nostro Signore.
Questo impegno riguardava ogni aspetto della sua esistenza e non solo il suo impegno politico.
Scelse di andare avanti fino a versare il proprio sangue per amore del suo popolo: sapeva che lo avrebbero ucciso, eppure affrontò i sicari talebani con schiena dritta, rifiutando persino la scorta armata.
Ma la storia non si è conclusa con il barbaro assassinio di Shahbaz.
Quando la notizia della sua morte raggiunse suo fratello Paul (un medico pakistano che da anni risiedeva in Italia), quest’ultimo scelse di non rendere vano il sacrificio di Shahbaz, lasciando la professione medica per tornare nel natio Pakistan. Egli sentì dal profondo di sé il desiderio di continuare la missione del congiunto .
In questi ultimi anni, Paul Bhatti sta più che degnamente continuando le battaglie del fratello martire: anche lui fra i mille fuochi, anche lui nel mirino costante degli estremisti. Con lo stesso ardimento, con lo stesso amore per i deboli, con la stessa determinazione nel costruire un Pakistan migliore.
La loro storia ci addentra nel dramma che stanno vivendo i cristiani pakistani in questi anni.
Ai fratelli Bhatti dovremmo essere grati per la testimonianza che ci hanno offerto e io ho voluto omaggiarli con questo video molto complesso contenente immagini di vario tipo e tre delle colonne sonore che prediligo.
Il ruolo della musica in questo caso è di essere evocativa dell’inquietudine, ma anche della speranza dei cristiani del Pakistan. Quella speranza di cui i due fratelli sono epigoni.
Mi sono concesso anche di mettere qualche paesaggio pakistano non per funzioni meramente ornamentali, ma sempre per evocare qualcosa: la purezza dell’ideale cristallino che ha animato Shahbaz e che è stato “ereditato” mirabilmente da Paul.".

Ringrazio Angelo, un grande collaboratore.
Angelo ha evocato il martirio di Shabbaz Bhatti, il politico pakistano di religione cristiana che fu ucciso il 2 marzo del 2011.
Il fratello Paul ha incontrato Papa Francesco il 27 agosto 2014.
Questo periodo, per noi cristiani, è il periodo della testimonianza.
Per i cristiani in Oriente (ove ci sono maggioranze islamiche o ove ci sono regimi anticristiani) i cristiani vengono uccisi, costretti a convertirsi alla religione imposta dalla autorità (come i territori sotto il controllo di ISIS) o rinchiusi nei campi concentramento.
Qui in Occidente, chi si dice cristiano viene schernito.
Chi si dice contro le moschee senza regole, viene accusato di razzismo.
Chi si dice contro i matrimoni gay, viene accusato di essere "omofobo".
Chi si dice contro gli embrioni fatti da tre genitori viene accusato di essere retrogrado.
Chi si dice contro la rimozione dei crocifissi presenti nelle scuole viene accusato di essere un fanatico.
Le istituzioni si stanno piegando sempre più alle pressione di certe lobbies, come la lobby gay che vuole i matrimoni tra persone delle stesso sesso.
Oggi, durante la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, il parroco di Roncoferraro padre Alberto Bertozzi ha detto che nella Quaresima si debbono fare tre cose: pregare, fare elemosina e fare delle rinunce.
Io vorrei aggiungere che forse oggi bisogna fare un'altra cosa: testimoniare Cristo anche andando controcorrente.
Cordiali saluti.