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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 21 febbraio 2015

Quella Riforma mai accettata...

Cari amici ed amiche,

chi pensa che il popolo inglese del XVI secolo abbia accettato di buon grado lo Scisma anglicano e la Riforma protestante si sbaglia di grosso.
La storia dice l'esatto contrario.
Già nel 1533, quando re Enrico VIII Tudor (1491-1547) aveva già preso la via del regime antipapale ed aveva sposato Anna Bolena (1501/1507-1536) senza l'assenso del Papa, il popolo inglese era restio ad accettare questo cambiamento.
Ricordo che, per esempio, a Londra i cittadini mettevano ancora il blasone di Caterina d'Aragona (1485-1536) accanto a quello di re Enrico VIII.
Inoltre, molti di quelli che giurarono secondo l'Atto di Supremazia del 1534 non lo fecero certo per passare al protestantesimo ma per riverenza o (forse più prosaicamente) per timore.
La dimostrazione di ciò fu quando iniziò la politica di dissoluzione dei monasteri, nel 1536.
Il Primo Ministro Thomas Cromwell (1485-1540) praticò la distruzione dei monasteri facendo ricorso a mercenari francesi ugonotti.
Questo significò che gli inglesi non accettarono di buon grado il cambiamento.
Inoltre, ci furono delle rivolte.
Nel 1536, ci furono rivolte nel Lincolnshire e nello Yorkshire,
Queste furono le motivazioni delle rivolte;

  • Tassazione elevata che aveva colpito tutti i ceti sociali nell'anno precedente
  • Malcontento politico, molti inglesi del nord non avevano fatto gradito che Enrico avesse ripudiato Caterina d'Aragona e non avevano gradito che Anna Bolena l'avesse rimpiazzata come consorte e sovrana perché si vociferava che fosse protestante ed era considerata troppo europea. La sua successiva esecuzione nel giugno 1536 con accuse che ersno suonate pretestuose non avevano fatto altro che indebolire la reputazione personale e politica di Enrico, anche il suo fidato consigliere Thomas Cromwell non era gradito dalla nobiltà locale per via dei suoi bassi natali.
  • Malcontento religioso dovuto al fatto che la chiesa locale fosse, per molta gente, il centro della vita stessa della comunità e molta gente comune era preoccupata che le proprie chiese venissero confiscate dalla corona e c'erano state diverse insinuazioni circa il fatto che il Battesimo sarebbe stato soggetto a tassazione. Per altro i recenti Trentanove Articoli e la nuova liturgia messa in piedi dal governo nel 1535 stavano riformando la dottrina religiosa e il nord del paese era molto conservatore.
Nel 1537, ci furono rivolte anche nel Norfolk,
Lo stesso re Enrico VIII non volle la riforma protestante.
Nel 1537, egli fece pubblicare il "Libro dei Vescovi", con cui vennero annullati i cauti progressi verso il protestantesimo.
Le tensioni furono presenti anche per il resto del regno di re Enrico VIII e la sua morte (che avvenne nel 1547) lasciò insoddisfatti tanto i cattolici quanto coloro che avevano scelto protestantesimo.
Il suo posto fu preso da re Edoardo VI (il figlio nato dal terzo matrimonio del re con Jane Seymour, 1537-1553) che essendo in bambino di nove anni dovette regnare con un Lord Protettore, lo zio Edoardo Seymour, Duca di Somerset (1506-1552).
Nel 1549, fu promulgato da re Edoardo VI il libro redatto dall'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (1489-1556), il "Libro della Preghiera Comune" (in inglese "Book of Common Prayer").
Questo libro rivide in senso protestante la liturgia ed il dogma della Chiesa anglicana.
Il provvedimento non piacque.
Questa volta la rivolta scoppiò in Cornovaglia e nei territori occidentali.
La popolazione di quelle zone era rimasta fermamente cattolica, anche dopo l'Atto di Supremazia del 1534, che formalmente segnò il distacco della Chiesa anglicana da Roma.
Capeggiata da sir Humprey Arundell, la popolazione si rivoltò contro la Riforma protestante.
Il Lord Protettore Edoardo Seymour ed il Conte di Bedford John Russell (1485-1555) repressero la rivolta nel sangue.
Però, ci furono delle lotte presso la corte.
Divenuto incredibilmente ricco, il Lord Protettore si fece dei nemici i quali lo fecero accusare di tradimento e lo fecero condannare a morte nel luglio 1552.
Il suo posto venne preso dal Duca di Northumberland John Dudley (1501-1553) che fece dichiarare lady Jane Grey (1537-1554) erede di re Edoardo VI, per evitare che diventasse regina la sorellastra cattolica Maria (1516-1558), che nacque dal matrimonio tra re Enrico VIII e Caterina d'Aragona.
Nell'inverno del 1552, re Edoardo VI si ammalò di tubercolosi e morì il 6 luglio 1553.
Jane Grey venne incoronata ma il popolo volle Maria.
Nove giorni dopo, Maria fu incoronata regina e Jane Grey fu incarcerata nella Torre di Londra e messa a morte il 12 febbraio 1554.
Maria cercò di ripristinare il cattolicesimo in Inghilterra e lo fece anche ricorrendo alla repressione.
L'Inghilterra si spaccò tra coloro che oramai erano passati al protestantesimo e coloro che erano rimasti cattolici.
Nel 1554, la regina Maria I sposò l'erede al trono spagnolo Filippo d'Asburgo (1527-1598), facendo entrare l'Inghilterra nel blocco asburgico.
L'Inghilterra fu coinvolta in guerre non sue e perse Calais nel 1558.
Maria, però, morì nel 1558 e non ebbe eredi
Il suo posto fu preso dalla sorellastra Elisabetta (1533-1603), la figlia di re Enrico VIII e di Anna Bolena.
Elisabetta ripristinò l'anglicanesimo con una riforma assai più morbida di quella del periodo di re Edoardo VI.
Fu un compromesso tra cattolicesimo e protestantesimo.
Il cattolicesimo perse così d'importanza, anche se ci furono congiure cattoliche per fare cadere Elisabetta.
Lo stesso accadde con il suo successore, re Giacomo I Stuart (1566-1625), il quale dopo una fallita congiura cattolica avvenuta il 5 novembre 1605 opera da Guy Fawkes (1570-1606) inasprì le pene contro i cattolici.
Con il successore di re Giacomo, re Carlo I Stuart (1600-1649), si cercò di ammorbidire la politica anticattolica.
Re Carlo I, infatti, era sposato con una cattolica osservante, la figlia del re di Francia Enrichetta Maria di Borbone (1609-1669) ed era egli stesso intimamente cattolico.
Questo fece arrabbiare i puritani, coloro che volevano una Chiesa anglicana prettamente protestante i quali si sollevarono con Oliver Cromwell (1599-1658) e sconfissero il re ed il suo esercito.
Il re fu condannato a morte e Cromwell stabilì una dittatura che perseguitò aspramente i cattolici.
Cromwell morì nel 1658. Il figlio Riccardo non fu capace di gestire l'Inghilterra e nel 1660 venne ripristinata la monarchia con re Carlo II Stuart (1630-1685).
Durante il regno di re Carlo II, per timore di rivolte fu imposto il Test Act, un provvedimento che imponeva la professione di fede anglicana a chi ricopriva cariche pubbliche.
Molti cattolici furono perseguitati.
In particolare, la persecuzione fu aspra dopo il Grande Incendio di Londra del 1666.
Infatti, vennero accusati i cattolici.
Re Carlo II era intimamente cattolico ma aveva paura del Parlamento.
Nel 1681 fu condannato a morte l'arcivescovo di Armagh Oliver Plunkett.
Solo in punto di morte, re Carlo II si fece cattolico.
Non fu così con il fratello Giacomo (1633-1701), che divenne re con il nome di Giacomo II nel 1685.
Giacomo si era convertito tra il 1668 ed il 1669 e voleva fare sfoggio della sua fede cattolica, cercando di restaurare il cattolicesimo.
Non vi riuscì.
Nel 1688, re Giacomo II fu deposto ed il suo posto fu preso da sua figlia Maria II (1662-1694) e dal genero Guglielmo III d'Orange (1650-1702) che erano di fede protestanti.
Con l'Act of Settlement (che escludeva i cattolici dalla successione al trono) cattolicesimo scomparve dalla vita pubblica...solo apparentemente.
Infatti, con la legge dell'emancipazione del 1829, i cattolici poterono praticare liberamente il loro culto.
Nuove chiese cattoliche furono edificate in tutta l'Inghilterra, in Scozia e in Irlanda.
I cattolici crebbero di numero e addirittura i santuari cattolici venne realizzati su terre donate da anglicani.
Questa fu la dimostrazione del fatto che nonostante tutto non si riuscì ad eradicare il cattolicesimo dall'Inghilterra.
Dobbiamo riflettere.
Cordiali saluti.







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