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sabato 28 febbraio 2015

Nemmeno San Tommaso Moro credeva al comunismo


Cari amici ed amiche,

c'è chi definisce San Tommaso Moro (1478-1535) il fautore dell'ideologia comunista.
Questo teorema è molto vecchio e saltò fuori dal fatto che nel 1516 egli avesse scritto un romanzo intitolato "Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia" o semplicemente "L'Utopia". 
Secondo il romanzo di Moro, Utopia è un'isola in cui tutti vivono secondo il principio di condivisione di ogni bene.
In pratica, la società di Utopia vive sulle basi dell'idea di quel comunismo da cui nel XIX secolo Filippo Buonarroti (1761-1837),  Charles Fourier (1772-1837) e Karl Marx (1818-1883) avrebbero attinto per portare avanti le loro idee, se pur con approcci diversi.
Ora, la realtà è diversa.
Moro non credeva minimamente al comunismo.
Infatti, l'opera narra di un'isola ideale (l'ottimo luogo), pur mettendone in risalto il fatto che esso non possa essere realizzato concretamente (nessun luogo).
A conferma dell'irrealizzabilità di Utopia, Moro scelse di usare nomi come:
  • Itlodeo (raccontatore di bugie) per il protagonista;
  • Ademo (senza popolo) per il governante di Utopia;
  • Amauroto (città nascosta) per la capitale;
  • Anidro (senz'acqua) per il fiume di Utopia.
Il comunismo è un'idea fallita perché non tiene conto delle dinamiche umane.
Ogni uomo, infatti, ha idee diverse, ambizioni diverse, modi di agire diversi, condizioni morali diverse ed anche caratteristiche fisiche diverse rispetto ad ognuno dei suoi simili.
Inoltre, l'uomo è anche un essere competitivo.
Il comunismo non tiene conto ed ove esso si instaurò portò solo morte e distruzione.
Avvenne così nella città tedesca di Munster, ove gli anabattisti nel 1534 instaurarono un regime di terrore, come nell'Inghilterra di Cromwell (1649-1658), in cui il partito dei Livellatori volle imporre l'eguaglianza con la forza, e come nei Paesi sovietici, nella Cina, nel Vietnam, a Cuba e nella Corea del Nord. 
Quindi, il comunismo (che può essere chiamato socialismo reale o in altri modi) non è la soluzione ai nostri problemi.
Al contrario, bisogna cercare ciò che è giusto nella società reale e farlo emergere.
L'uomo, infatti, è capace anche di fare cose buone.
Cordiali saluti.



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