Cari amici ed amiche,
nella trasmissione di Giovanni Floris "DiMartedì", ha parlato monsignor Giancarlo Perego (nella foto) che è il direttore della Fondazione "Migrantes".
Di fatto, monsignor Perego ha fatto una vera e propria opera di apologia dell'immigrazione clandestina.
Ora, io vorrei dire al monsignore che chi fa apologia dell'immigrazione clandestina fa del male a noi italiani e agli stessi immigrati.
Infatti, fare entrare tutti senza regole ha portato nel nostro Paese nuova povertà.
Ci abbiamo perso noi e ci hanno perso anche gli stessi immigrati.
Non c'è lavoro per noi italiani (da disoccupato lo so) figuriamoci se ce n'è per gli altri.
Questi ultimi sarebbero costretti a vivere di espedienti, tenendo conto anche del fatto che essi non abbiano le carte in regola.
Inoltre, il monsignore ha parlato degli italiani all'estero.
Al monsignore vorrei ricordare che (per esempio) un italiano che vuole andare in Australia deve avere il certificato medico, i soldi e tutti i documenti in regola.
Inoltre, egli deve imparare l'inglese.
Oltre a ciò, vi è anche la questione del terrorismo islamico.
Se il monsignore vuole vivere come un dhimmi faccia pure.
Vada in un Paese come la Libia.
Io voglio vivere come un libero cristiano in un Paese libero e cristiano.
Oltretutto, ci sono tanti preti e vescovi che non la pensano come il monsignore.
Il monsignore ha detto che l'immigrazione è un diritto.
Io gli rispondo dicendo che l'immigrazione non è un diritto ma è una possibilità.
Chi fa apologia di immigrazione clandestina fa del male a tutti, a prescindere dal fatto che indossi una tonaca o meno.
Cordiali saluti.
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