Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Se l'espressione "crociato" diventa simbolo di vergogna".
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni obbedisce ciecamente alla vulgata dei nemici della cristianità. Ma quei cavalieri (Ospitalieri, Teutonici e Templari) rischiavano vita, soldi e prestigio grazie a una fede che oggi viene vista come inconcepibile.
Io penso che non ci sia da vergognarsi nel parlare delle Crociate,
Ricordo, infatti, che esse furono azioni di difesa della cristianità.
Nel 1071, i Turchi Selgiuchidi di Alp Arslan attaccarono l'Impero Romano d'Oriente, sconfiggendo l'esercito bizantino ed imprigionando anche lo stesso imperatore Romano IV Diogene.
I Turchi si presero così l'Anatolia, minacciando Costantinopoli e l'Europa.
I Turchi arrivarono anche a Gerusalemme e fecero persecuzioni contro i cristiani.
Da qui partirono le Crociate.
Non c'è da vergognarsi delle Crociate, come non c'è da vergognarsi del sostegno ad Israele.
Inoltre, ritengo più vergognoso essere catto-comunisti o comunisti.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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