Preso dalla frenesia "grillina" del dire no ad ogni infrastruttura, il quotidiano "Il Fatto Quotidiano" ha pubblicato due articoli intitolati "Variante di Valico, il tunnel da un miliardo che si sbriciola: franano le gallerie" e "Frana la galleria della Variante di valico: un piccolo prete blocca i giganti di Autostrade".
E' noto che si sta costruendo la Variante di Valico, il nuovo tratto autostradale tra Bologna e Firenze dell'Autostrada A1 Milano-Napoli.
Essendo un tratto di montagna (nell'Appennino tosco-emiliano) stanno facendo nuovi ponti e scavando nuove gallerie.
Ora, ci sono i soliti gruppi che dicono no alle infrastrutture (quando esse si fanno sul giardino di casa loro) che subito si sono mossi.
Essi parlano di messa in pericolo di centri abitati per via delle frane, come nel caso di Ripoli (in Provincia di Bologna), il cui parroco don Marco Baroncini ha impedito ai tecnici del Gruppo Autostrade per l'Italia di entrare nella sua chiesa per monitorare la situazione.
A mio giudizio, il prete dovrebbe fare entrare i tecnici nella sua chiesa, in modo da potere monitorare la situazione.
Il problema è semplice: il tratto Bologna-Firenze dell'Autostrada A1 va ammodernato, dato che negli ultimi 10 anni esso è stato teatro di 20.000 incidenti.
Non si può fare un ammodernamento in sede, poiché quell'autostrada è importante e fare delle deviazioni su di esse spaccherebbe in due l'Italia.
L'unico modo per migliorare le cose è costruire un secondo tratto in variante.
Essendo una zona di montagna, è normale aprire tunnels e fare viadotti e ponti.
Purtroppo, si opera in un contesto in cui ci sono frane e in cui vi è una certa sismicità.
Però, qualcosa va fatto, pur con le dovute attenzioni.
Ergo, non c'è alternativa alla Variante di Valico.
Cordiali saluti.
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