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lunedì 28 aprile 2014

Una risposta ad Angelino Alfano

Cari amici ed amiche.

Sulla sua pagina di Facebook, il Ministro degli Interni e leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano ha scritto:
"Ha ragione il presidente Berlusconi. Il Paese non ne può più dei professionisti della politica: quelli che promettono e poi non mantengono, quelli che annunciano la rivoluzione senza mai portarla a compimento, quelli che c'è sempre qualcuno o qualcosa che ostacola le riforme, quelli che antepongono i propri interessi agli interessi del Paese, quelli che sconfessano se stessi pur di sopravvivere a se stessi. Quelli non siamo noi. Noi siamo gli appassionati della politica: quelli che hanno fondato un movimento politico senza un euro di finanziamento pubblico e correndo tutti i rischi in proprio, che con coraggio e responsabilità hanno scelto l'interesse dell'Italia, che concretamente stanno lavorando per cambiarla, che si sono fatti carico delle promesse che il Pdl aveva fatto e che adesso hanno detto basta alle promesse perché è arrivato il momento di mantenerle.".

Alfano ha risposto ad un'intervista fatta ieri durante la trasmissione "Domenica Live" da Barbara D'Urso al presidente Berlusconi, al quale era stato chiesto della scissione operata da Alfano e dai suoi.
Il presidente Berlusconi ha risposto parlando di "professionisti della politica".
Ad Alfano sfugge una cosa: se lui oggi è Ministro degli Interni è stato grazie al presidente Berlusconi che nel 2013 lo aveva candidato alle elezioni politiche, facendolo entrare in Parlamento.
Se lui fu Ministro di Grazia e Giustizia, fu sempre grazie al presidente Berlusconi, che lo candidò e lo fece entrare in Parlamento nel 2008.
Se non fosse stato per il presidente Berlusconi, Alfano sarebbe stato un "signor nessuno".
Ora, il Governo presieduto da Enrico Letta, di cui Alfano era ministro, era nato per fare quelle riforme che servivano.
Purtroppo, esso non aveva fatto quanto promesso ed il presidente Berlusconi (che all'epoca era leader del Popolo della Libertà) non voleva che il suo partito fosse complice di un governo che aumentava le tasse e non faceva le riforme.
Inoltre, il Partito Democratico aveva fatto di tutto per fare fuori dalla scena politica il presidente Berlusconi.
Quest'ultimo cosa avrebbe potuto fare se non uscire da quella maggioranza?
Nel momento di maggiore difficoltà, Alfano ha voltato le spalle al presidente Berlusconi, per mantenere la sua poltrona.
Non ci sarebbe stato altro motivo, visto che il Governo non faceva niente.
Questo è un atteggiamento tipico dei politici di professione.
Alfano stia sereno e si goda la sua poltrona di ministro.
Se si dovesse andare a votare, col cavolo che lui siederebbe di nuovo su quella poltrona.
Cordiali saluti.

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