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martedì 22 aprile 2014

La questione degli ebrei messianici

Cari amici ed amiche.

Il mio amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione questo articolo intitolato "Ebrei messianici, come ai tempi di Gesù perseguitati in patria".
Di questo articolo è interessante la parte che recita:

"Fin dai tempi di Gesù gran parte del popolo ebraico non ha accettato il Nazareno come il Salvatore e il Messia atteso e profetizzato. Nei tempi passati un ebreo che credeva in Gesù doveva rinnegare la propria origine ebraica, allontanarsi dalla sua famiglia e cancellare il suo passato. Quindi nel mondo giudaico un ebreo che crede in Gesù non è più ebreo. Ma, come lo erano Gesù, i suoi discepoli e gli Apostoli, così ci sono sempre stati, attraverso quasi 2000 anni, degli Ebrei che hanno accettato Yeshua (Gesù) come il Santo e il Redentore atteso da Israele.
Dio che è pieno di compassione per il Suo popolo e fedele alle Sue irrevocabili promesse ha in questo tempo illuminato tantissimi Ebrei circa la messianicità di Gesù di Nazaret, pur rimanendo Ebrei osservanti. Essi conservano le tradizioni, i comandamenti e tutte le festività ebraiche che Dio stesso ha ordinato nella Torah al Suo popolo.

Quindi, rispettano la Legge, le preghiere nelle sinagoghe, la liturgia ebraica, la circoncisione, indossano il tallit, il kipah e i tefillim, rispettano il giorno di Sabath (sabato) come giorno di riposo comandato, osservano la Kasherut, la dieta prescritta nella Scrittura ed altre usanze. A queste osservanze si aggiunge la fede nelle Sacre Scritture del Nuovo Testamento e una fede personale in Gesù Cristo come Messia e Salvatore. Questi Ebrei si denominano "Ebrei Messianici" e s'identificano con diverse correnti del Movimento messianico
.".

Ora, la questione del rapporto tra Gesù Cristo e gli ebrei era (e per certi versi è) tuttora complessa.
Per molti ebrei del tempo di Gesù, il Messia doveva essere colui che avrebbe riscattato tutto il popolo eletto.
Quindi, essi si aspettavano un Messia politico che avrebbe sbaragliato tutti gli altri popoli, i gentili, a cominciare dai Romani, che all'epoca di Cristo detenevano il potere sulle terre degli ebrei, un potere preso di fatto con la forza.
Gesù Cristo, invece, ebbe un'altra missione.
Egli, infatti, non volle sbaragliare con la forza e la spada i popoli pagani, a cominciare dai Romani.
Egli volle che anche i popoli pagani si convertissero a Dio, quel Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe, il Dio degli ebrei.
Egli non volle riscattare solo il popolo ebraico ma volle riscattare tutta l'umanità.
In pratica, Gesù volle dire a tutta l'umanità che tanto gli ebrei quanto gli altri furono figli di quell'unico Dio.
Lo fece pagando con la sua vita.
Si fece umiliare e mettere in croce, per riscattare l'intera umanità.
Questo non poteva sembrare comprensibile ai suoi compatrioti e correligionari dell'epoca.
Gesù, invece, agì su un piano spirituale e la Sua azione si concretò con la nascita della Chiesa.
Forse, quello degli ebrei messianici è un movimento che si è formato sullo studio della figura di Gesù.
Ora, però, a prescindere da ciò, va detta un'altra cosa: gli ebrei aspettano il Messia, un Messia che verrà glorioso.
Noi cristiani aspettiamo il ritorno di Gesù Cristo, un Gesù Cristo che tornerà glorioso e giudicherà vivi e morti.
Non è che il Messia che aspettano gli ebrei sia Gesù Cristo che tornerà glorioso?
E' una domanda che deve farci riflettere.
Cordiali saluti.


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Ringrazio un caro amico di questa foto.