Leggete l'articolo del sito svizzero "Voce Evangelica" in cui il teologo protestante Piero Ricca parla della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II.
Egli l'ha fatto con una voce critica ed io vorrei rispondergli.
Ricca ha affermato che ogni volta che canonizza una persona, la Chiesa si arroga un diritto che non ha poiché svolge un compito che non le compete poiché appartiene a Dio.
Io rispondo dicendo che non è così.
Il Papa, infatti, è successore dei San Pietro Apostolo e quindi è Vicario di Cristo sulla Terra.
Ergo, quello che il Papa lega sulla Terra sarà legato anche in Cielo e quello che il Papa scioglierà sulla Terra sarà sciolto anche in Cielo.
Questo lo dice anche il Vangelo, su San Pietro Apostolo.
Per via della successione apostolica (che è riconosciuta anche da alcune Chiese riformate, come la Chiesa anglicana) il Papa è successore di San Pietro Apostolo e come tale opera.
Inoltre, per Ricca il culto della Vergine Maria e dei Santi riduce lo spazio di devozione che si deve concedere a Dio.
Ciò è errato.
Il culto della Vergine Maria e dei Santi non sostituisce (e non deve sostituire) quello che si deve dare a Dio.
La Vergine Maria ed i Santi sono intercessori presso Dio, poiché essi ebbero un'esperienza umana e conobbero anche le debolezze umane, anche se Maria nacque senza peccato originale.
Io credo che riflessioni come quelle di Piero Ricca (che è certamente un teologo ben preparato) creano ostacoli al cammino del dialogo e dell'ecumenismo.
Cordiali saluti.
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