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martedì 22 aprile 2014

Fini? Ha contribuito a distruggere il centrodestra...ed il bipolarismo!

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del quotidiano "Libero" che è intitolato "Gianfranco Fini: "Il Berlusconismo è riuscito dove ha fallito il Marxismo"".
Mi sorprende che l'ex-presidente della Camera dei Deputati, cofondatore rinnegato del Popolo della Libertà, ex leader di Alleanza Nazionale ed ex leader del Movimento Sociale Italiano Gianfranco Fini parli ancora, dopo i disastri che ha combinato.
Fini avrebbe potuto essere il successore del presidente Berlusconi nella guida del Popolo della Libertà e del centrodestra ed invece non solo ha tradito il progetto della costruzione di una grande formazione politica di centrodestra ma ha contribuito anche a sfasciare il bipolarismo e a portare l'Italia alla situazione in cui si trova ora.
Il 29 marzo 2009, Fini aveva contribuito alla nascita del Popolo della Libertà. unendosi con Forza Italia ed altri partiti.
Fini avrebbe potuto essere un degno successore del presidente Berlusconi.
Invece, per delle sue mire personali, Fini è arrivato a rinnegare la sua ideologia (per esempio con l'apertura al voto per gli immigrati) e a tradire il progetto di costruzione di un grande partito di centrodestra.
Ciò è culminato in due momenti segnati da quattro date particolari, il 30 luglio 2010, il 14 dicembre 2010, 13 febbraio 2011, e l'8 novembre 2011.
Infatti, Futuro e Libertà per l'Italia nacque dalla scissione nel Popolo della Libertà.
Il 30 luglio 2010, a seguito da affermazioni incompatibili con i principi del Popolo della Libertà, Fini ed i suoi fedelissimi Italo Bocchino, Fabio Granata e Carmelo Briguglio furono deferiti ai probiviri.
Essi ruppero con il Popolo della Libertà e questa rottura fu sancita il 5 settembre 2010, con la Festa Tricolore a Mirabello, in Provincia di Ferrara.
Fini ed il suo gruppo si avvicinarono all'Unione di Centro e ad Alleanza per l'Italia, portando con sé anche il Movimento per le Autonomie ed il gruppo dei Liberaldemocratici, con cui fecero l'"area di responsabilità", l'embrione del Terzo Polo o Polo della Nazione.
Il 14 dicembre 2010, Futuro e Libertà per l'Italia, insieme agli altri partiti del "Polo della Nazione", al Partito Democratico e all'Italia dei Valori decisero di lanciare una mozione di sfiducia contro il Governo del presidente Berlusconi, mozione che fu respinta per il sostegno venuto al Governo da alcuni deputati eletti nell'opposizione (come Antonio Razzi, Francesco Saverio Romano e Domenico Scilipoti) e da altri che erano stati in Futuro e Libertà per l'Italia che tornarono alla maggioranza (come Giampiero Catone, Catia Polidori, Maria Grazia Siliquini e Silvano Moffa).
Il Governo del presidente Berlusconi fu salvo ma la sua maggioranza fu indebolita.
Fini, intanto, si era alleato con l'Unione di Centro di Pierferdinando Casini e con Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli, formando il "Polo della Nazione".
Qui finì il bipolarismo ed i moderati furono divisi, facendo vincere le elezioni amministrative del 15 e del 16 maggio 2011 alla sinistra.
Il "Polo della Nazione" iniziò a prendere altri deputati.
Questo, insieme alle pressioni estere, fece cadere il Governo del presidente Berlusconi.
L'8 novembre 2011, fu votato il Rendiconto Generale dello Stato.
Esso passò con 308 voti favorevoli e 322 astensioni.
Il piano di Fini aveva fatto il suo effetto.
Il presidente Berlusconi fu costretto a dimettersi il 12 novembre 2011.
Secondo quanto riportato dal giornalista del "Corriere della Sera" Marzio Breda, qualche tempo prima il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricevette una telefonata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel con cui gli si chiedeva la sinistra fosse stata  pronta a governare. Napolitano disse no e qui venne l'idea di istituire il Governo presieduto da Mario Monti, il primo governo non eletto dal popolo che fu retto gioco-forza dal Partito Democratico, dal Polo della Nazione e dal Popolo della Libertà.
I due poli (centrosinistra e centrodestra) furono spaccati (per esempio, Italia dei Valori e Lega Nord andarono all'opposizione) ed il bipolarismo cessò.
Le orribili misure del Governo Monti fecero salire l'anti-politica favorendo Beppe Grillo.
Ora, Fini si vanta di avere "salvato l'Italia dal berlusconismo".
In realtà, egli creò solo confusione, distruggendo il bipolarismo, e per colpa sua si rischia di avere l'Italia in mano a questa sinistra troppo marxista o a Beppe Grillo e al suo Movimento 5 Stelle, un movimento di esaltati.
Fini ha distrutto la destra e ancora oggi sta distruggendo l'Italia.
Cordiali saluti.


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