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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 4 giugno 2013

Infrastrutture, una risposta a Carlo Gianoglio




Cari amici ed amiche.

Il signor Carlo Gianoglio ha commentato il mio articolo intitolato "Lettera aperta al Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi"  in questo modo:

"Egregio sig. Antonio Gabriele Fucilone,
Lei ha capito veramente tutto per quanto riguarda il sistema trasportistico legato al TAV in Valsusa.
Il riferimento alle caratteristiche orografiche italiane è pertinente.
Il nostro territorio dev'essere ridotto ad un colabrodo ai fini trasportistici, anche se ciò potrebbe comportare, ad esempio, il dirottamento dei percorsi idrici (sorgenti e fiumi sotterranei).
In Valsusa si sente davvero il bisogno della seconda canna dell'autostrada del Frejus. Faccio questo esempio in quanto le sue osservazioni sono basate soprattutto su un incremento della rete autostradale, quindi del trasporto su gomma.
E' per questo che Le chiederei un grande favore: esprima questa sua teoria innanzitutto al ministro Lupi e poi ai numerosi parlamentari e amministratori locali (fatta eccezione di quelli valsusini, ostinatamente NoTav) affinché la smettano di affermare che si costruisce la costosissima linea definita TAV o TAC, a seconda delle convenienze, in Valsusa proprio per dirottare il più possibile il trasporto dalla gomma al ferro.
Speriamo che abbia fortuna e che le persone che hanno capito tutto come Lei siano numerose.
Distinti saluti
.

Carlo Gianoglio".

Ringrazio il signor Gianoglio dell'osservazione.
Gli ho già risposto privatamente e commentando il succitato articolo ma voglio dargli una risposta più esaustiva. 
Come ho già detto e scritto, il nostro territorio è complesso.
Il 35% di esso è costituito da montagne ed il 42% da colline.
Quindi, inevitabilmente, si devono scavare tunnels e fare costruire viadotti.
Altri Paesi, come la Germania, la Francia o la Spagna non hanno la nostra stessa conformazione né un territorio con caratteristiche geologiche simile alle nostre.
Il caso della "Variante di Valico" , il tratto compreso tra Bologna e Firenze dell'Autostrada A1 Milano-Napoli è un paradigma di ciò.
Ci sono colli che hanno una composizione geologica molto complessa.
L'Appennino Tosco-Emiliano è costituito da argille ed arenarie.
Inoltre, vi è anche la questione del gas.
Si sa, come le Alpi, gli Appennini nacquero circa 250 milioni di anni fa, per emersione di fondali marini.
Questo comportò che in determinate condizioni il materiale organico intrappolato nel terreno di decomponesse formando gas metano.
Il caso della nuova galleria della Variante di Valico "Sparvo" è una situazione simbolo di ciò.
Non vi è solo questo.
Per esempio, tra versante tirrenico (Toscana, Lazio e Campania) e quello adriatico (Romagna, Marche, Abruzzo e Molise) vi è una differenza enorme.
Mentre il versante tirrenico è costituito da una serie di colline denominato Antiappennino, quello adriatico è caratterizzato da valli appenniniche che sono perpendicolari al mare.
Questo comporta problematiche di vario tipo.
Per esempio, se si guarda l'Autostrada A14 Bologna-Taranto, dalla Romagna fino alla fine dell'Abruzzo vi è una serie di viadotti e gallerie e le comunicazioni all'interno di regioni come Marche ed Abruzzo sono molto difficili. 
Non parliamo poi delle Alpi.
Il caso della Val di Susa è uno di questi ed è quello più noto. 
Il Piemonte si trova con gli Appennini a sud e le Alpi ad ovest e a nord.
Non ci sono le Prealpi, come qui in Lombardia.
Qui vi sono delle montagne molto alte.
Quindi, il contesto italiano è difficile ma le infrastrutture servono.
Il caso della TAV Lione-Torino è un esempio di ciò.
Questa ferrovia ad alta velocità fa parte di un progetto europeo che unirà Lisbona a Kiev.
Essa permetterà di spostare merci e persone, riducendo il traffico su gomma.
Ora, se non si dovesse fare la TAV, l'Italia verrebbe tagliata fuori.
Infatti, vi sarebbe già il progetto alternativo di fare passare la ferrovia in Svizzera e in Austria.
Gli Svizzeri e gli Austriaci sperano che non si faccia la TAV in Italia. 
In un Europa che già è difficile per l'Italia, la decisione di non fare la TAV sarebbe un danno per tutti.
Oltretutto, il versante francese del tunnel i lavori procedono. 
Sarebbe assurdo bloccare i lavori nel versante italiano.
Si farebbero ridere i polli.

In fondo, come mostra la foto qui sopra, la TAV è un lungo tunnel.
Quindi, chi dice che essa danneggi il paesaggio non sa quello che dice.
Sul "Giornale delle buone notizie" ho trovato un articolo intitolato "Perché "SI' TAV"? Una voce fuori dal coro".
Di questo articolo è interessante la prima parte, che recita:

"La crescita economica del nostro Paese – e del Piemonte in particolare – è un importante obiettivo da raggiungere e la TAV – Trasporto ad Alta Velocità – è funzionale all’obiettivo stesso. Senza maggiore crescita economica e sociale, quindi con minori occasioni di lavoro in presenza di un debito pubblico alto, il futuro dell’Italia è segnato. Ricordando che la crescita dell’Europa si è sviluppata, per secoli, attorno alle strade consolari romane, oggi, quella stessa Europa – se vuole costruire un futuro di maggiore crescita e di lavoro nell’ambito di un piano di sostenibilità ambientale – deve realizzare una rete di trasporti su rotaia sulla quale far viaggiare almeno il 30% del trasporto persone e merci al fine di diminuire la congestione del traffico stradale e l’inquinamento.

I dieci corridoi su rotaia collegano, in modo efficiente, tutti i Paesi europei, i loro porti e i loro aeroporti più importanti.

La TAV, parte centrale del Corridoio Mediterraneo per l’Europa, è essenziale per la sua natura di asse trasversale che mette in rete ben cinque corridoi Sud-Nord. Nella rete europea vi sono due soli corridoi trasversali, uno sotto le Alpi e l’altro nel Nord Europa. Oltre che per l’Europa, la realizzazione del progetto è essenziale anche per l’Italia perché immette nel nostro Paese i traffici provenienti dalla Spagna, dall’Inghilterra e dalla Francia, posizionate rispettivamente al secondo, terzo e quarto Paese rispetto a noi in ambito di export.

Attualmente, l’interscambio che utilizza i trafori dell’import/export verso queste Nazioni, ci da un attivo di 20 miliardi di Euro l’anno ed è nostro preciso interesse, quindi, renderlo ancora più competitivo tramite una logistica sempre più efficiente.

Senza la Torino-Lione i traffici potrebbero passare o attraverso la linea Ventimiglia-Genova-Milano-Trieste oppure sopra le Alpi raggiungendo Strasburgo e proseguendo verso Est. In entrambi i casi, il nostro Paese sarebbe, se non scartato, quantomeno emarginato dalla rete commerciale europea del futuro.
".

Quindi, la TAV è strategica.
L'Italia o fa la TAV o rimane fuori da tutti i traffici.
Bisogna tenere conto del fatto che l'Italia abbia un patrimonio culturale e storico superiore rispetto a Francia e Germania.
Eppure, città come Parigi e Berlino sono assai più visitate.
Questo avviene anche perché in Italia mancano le infrastrutture.
Allora, riflettiamo.
Cordiali saluti. 









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