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mercoledì 21 dicembre 2011

SAN MICHELE ARCANGELO E L'EUROPA, RIFLESSIONI ANNA KATHARINA EMMERICK


Cari amici ed amiche.

Girando su Facebook, mi è capitata davanti agli occhi questa nota dell'amico Angelo Fazio che ho trovato subito molto interessante. Essa è il racconto della mistica tedesca Anna Katharina Emmerick (08 settembre 1774-09 febbraio 1824) e recita:

"Il 29 settembre 1820 Anna Katharina Emmerich così raccontava: Ebbi molte visioni meravigliose sulle apparizioni e celebrazioni del Santo Arcangelo Michele. Mi trovai in molti posti del mondo e vidi una sua chiesa in Francia, su uno scoglio del mare (monte St. Michel), divenne Patrono della Francia. Vidi poi come re Luigi, il Pio, venne aiutato a conseguire la vittoria. In seguito ad un’apparizione della Madre di Dio si era rivolto all’Arcangelo Michele, e poi per la devozione a quest’ultimo, volle imprimere la sua immagine sulla bandiera e fondò un ordine cavalleresco in suo onore. Mi apparirono una serie di immagini diverse dell’Arcangelo: una sua apparizione a Costantinopoli e qualche altra che non ricordo più. Vidi anche il miracolo della Chiesa di Michele sulle montagne del Gargano, durante una grande celebrazione: giungevano molti pellegrini stranieri con il bastone ornato e l’Angelo serviva sull’altare con gli altri. Fui poi con lui a Roma dove una chiesa era stata eretta al suo culto, credo da papa Bonifacio, in seguito all’apparizione della Madre di Dio.

Seguii l’Angelo dappertutto; si librava sopra di me, grande e maestoso, ed aveva una spada. Presso la chiesa di S. Michele c’era una contesa di moltissime persone; la maggior parte era formata da cattolici che non si distinguevano dagli altri per il modo di agire nella mischia, altri erano protestanti o membri di sette. Motivo della ressa era la S. Messa; Michele calò giù e con la sua grande spada scacciò via il grosso della mischia disperdendola; restarono ancora circa quaranta persone e così si poté celebrare facilmente la S. Messa. L’Angelo prese per il pomo il tabernacolo con il Santissimo e, librandosi in alto, lo portò via allontanandosi da quel luogo. Mi invitò a seguirlo ancora, andammo verso Oriente fino al Gange, io sempre sotto l’Angelo che volava. Poi ci dirigemmo verso settentrione. Nell’accostarci a questa regione il freddo si faceva sentire sempre più e il paesaggio diveniva più selvaggio e solitario. Giungemmo ad una immensa superficie ghiacèiata. Ebbi molta paura in questo posto deserto, e molte anime da me conosciute, tra le altre quella di mia madre, vennero a incoraggiarmi e mi accompagnarono per un pezzo di strada. Arrivammo ad un mulino che dovemmo attraversare. Le anime amiche, giunte fin qui, si ritirarono. La superficie ghiacciata scricchiolava sotto i miei piedi e l’acqua, che veniva sospinta dal mulino, era calda. Questo mulino era pieno delle anime dei governanti e altri grandi illustri di tutti i tempi e paesi. Costoro scontavano la loro pena per tutte le loro mancanze sulla terra. Facevano penitenza in questo luogo macinando una quantità di rospi, serpenti e altri animali velenosi e disgustosi, come anche oro e argento, che così passati scivolavano nell’acqua e, senza più danneggiare, ritornavano sulla terraferma. Queste persone lavoravano nel mulino come mugnai e dovevano adoperarsi sempre con la scopa per spazzare da sotto la macina gli innumerevoli insetti per non essere impediti nel lavoro. Essi si alternavano nel lavoro e dovevano inoltre distruggere gli odiosi insetti per non permetterne la propagazione. Una di queste persone parlò con me, dopo aver spazzato gli insetti in modo da permetterci di attraversare il mulino. Mi spiegò, avvicinandosi, che le persone là dentro, adibite a quel lavoro dovevano scontare una pena e rimanere in questo luogo finchè la grande massa di ghiaccio non si fosse disciolta del tutto, mi disse pure che erano felici in quanto noi passando di là avremmo contribuito a far ritirare una piccola parte di questa massa di ghiaccio. Risalimmo e l’Arcangelo Michele volava sopra di me, mentre il cielo diveniva sempre più chiaro di un blu tenue. Il sole e gli altri astri mi apparivano adesso come dei volti umani. Mi guidò per tutta la terra e attraverso tutti i mondi celesti. Vidi innumerevoli giardini e la frutta con le sue caratteristiche. Spero che questi segreti mi restino ancora aperti in modo che possa trarne medicinali per guarire i devoti e la povera gente. Vidi cori di Santi e spesso, sparpagliati dappertutto, Santi con i simboli dei loro ordini religiosi e le loro caratteristiche individuali. Librando nell’aria giungemmo più in alto, in un mondo maestoso e indescrivibilmente meraviglioso che aveva le sembianze di una cupola gigantesca: la base era come un piano blu circondato da un anello di luce sul quale ce n’erano ancora altri nove. Su ognuno di questi si erigeva un trono e differenti cori di Angeli. Da ogni trono si innalzavano archi pieni di colori, frutta, pietre preziose e tutti gli infiniti doni di Dio. Questi archi tendevano verso l’alto e si intrecciavano tra di loro formando così una cupola sulla quale, in cima a tutto, c’erano tre altri scanni, oppure troni di Angeli. Al centro si trovava quello dell’Arcangelo Michele. Quest’ultimo si librava nell’aria, e depose il tabernacolo della Chiesa sulla cupola.

I tre Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, si libravano intorno a tre dei nove archi. Nove cori angelici stavano sotto di loro. Quattro grandi Angeli alati e splendenti si muovevano in circolo intorno ai tre Arcangeli: Raphiel, Etophiel, Emmanuel e Salatiel. Essi sono gli Elohim, i curatori e gli elargitori delle abbondanti grazie di Dio che distribuiscono nella Chiesa nelle quattro direzioni di tutto il mondo ricevendo direttamente, queste Grazie di Dio, dai tre Arcangeli. I più spirituali, tra i tre Arcangeli, apparivano Raffaele e Gabriele, perchè vestiti interamente di bianco, mentre Michele aveva un elmo con una cresta sul capo. La parte superiore del corpo era avvolta da un’armatura e cinta da legacci, la sua veste scendeva fino alle ginocchia come un grembiule increspato. In una mano aveva una lunga bacchetta con una croce e, sotto, una bandierina con l’effige di un agnello, nell’altra mano portava invece una spada fiammeggiante. Ai suoi piedi c’erano anche legacci. Più in alto, sopra questa cupola, potei vedere la Santissima Trinità rappresentata da tre figure: il Padre, come un vecchio supremo sacerdote, il quale porgeva al Figlio, alla sua destra, la sfera del mondo; il Figlio aveva la croce nell’altra mano. Alla sinistra del Padre c’era una figura alata splendente di luce. Intorno a loro sedevano, in circolo, 24 anziani su scranni. I Cherubini e i Serafini stavano con molti altri intorno al trono di Dio in permanenti canti di lode. Al centro, elevata un pò più sopra Michele, si trovava Maria circondata da innumerevoli anime luminose di Angeli e Vergini. La grazia di Gesù passava, attraverso Maria, ai tre Arcangeli. Ognuno dei tre Arcangeli irradiava tre doni divini su tre dei nove Cori degli Angeli, e questi, a loro volta, agivano di nuovo su tutta la natura e la storia. Quando il tabernacolo fu ben piazzato vidi come il medesimo, con l’aiuto della s. Vergine Maria e tutti i cieli, e con l’aiuto diligente degli Angeli si trasformava in una chiesa. Poi il tabernacolo crebbe ancora trasformandosi alla fine in una grande e splendente città piena di luci e colori, era la Gerusalemme celeste! La quale prese a scendere, attraverso un arco, lentamente e a tratti, sempre più in giù verso la terra. Non so come ciò potesse avvenire.

Improvvisamente vidi venirmi incontro tanta gente che camminava capovolta, seguendo la rotazione della terra, in un secondo momento la vidi, invece, camminare con i propri piedi, verso la nuova Gerusalemme che prendeva il posto di quella terrestre. A questo punto la visione si interruppe ed io cadendo sempre più nell’oscurità mi mossi verso casa. In un’altra immagine vidi una battaglia grandiosa svolgersi sulla terra: gli uomini sparavano dalle macchie piene di soldati, tutto il campo di battaglia era avvolto dal fumo. Grandi città si scorgevano da lontano. Poi giunse san Michele con un grande esercito di Angeli e separò i litiganti quando proprio tutto sembrava perduto. Un capo potente ebbe un incontro con san Michele e in conseguenza vidi trionfare la pace.".


Innanzitutto, ringrazio Angelo Fazio che ha sempre del materiale interessante.
Quella di San Michele è, sicuramente, una figura che mi affascina. Fu l'arcangelo che sconfisse Lucifero e che tanto bene fece e fa ai vari popoli.
E' un santo su cui ho scritto molto.
Basti citare l'articolo intitolato "La via di San Michele, San Galgano e San Pio di Pietrelcina".
La mistica tedesca Anna Katharina Emmerick parlò di lui.
Nei passaggi del suo racconto compaiono i nomi di imperatori come Luigi (o Ludovico) il Pio (il figlio di Carlo Magno 778-740), di città (come Costantinopoli e Roma), di Papi (come Papa Bonifacio VIII) che caratterizzarono la storia dell'Europa.
Questo ci fa capire che l'Europa è indossolubilmente legata a San Michele.
Per il suo senso di giustizia, San Michele fu patrono dei cavalieri.
Infatti, da realtà guerresca e mercenaria, la cavalleria fu nobilitata dalla tradizione cristiana e San Michele ebbe un ruolo fondamentale.
Per certi versi, fu la cavalleria a dare il contributo per la costruzione dell'Europa.
I re comandarono gli Stati.
Però, senza i cavalieri, i re non avrebbero potuto fare nulla.
Inoltre, i cavalieri portarono conoscenze nuove.
Da tecnico di laboratorio chimico, vi posso parlare della distillazione.
Questa tecnica di separazione dei liquidi (basata sui differenti punti di ebollizione) fu portata dai cavalieri dell'Ordine Templare dall'Oriente.
Pensiamo anche all'assegno bancario, esso fu inventato sempre dai cavalieri dell'Ordine Templare.
Pensiamo alle grandi cattedrali gotiche, alla realizzazione delle quali diedero un contributo delle gilde (Compagnons) legate agli ordini cavallereschi.
Quindi, la cavalleria fu importante.
San Michele fu il protettore di una realtà da cui noi, uomini di oggi, che (in nome del razionalismo) abbiamo perso ogni tensione verso dei valori più profondi.
Inoltre, Anna Katharina Emmerick cita Costantinopoli, città che dal 29 maggio 1453 è la turca (e musulmana) Istanbul.
Ora, una leggenda bizantina afferma che quando vennero nella città, i Turchi Ottomani entrarono nella basilica di Santa Sofia.
I preti che dicevano Messa furono sgozzati, le donne furono uccise ed i bambini furono stuprati sugli altari dai giannizzeri, i fanti dell'esercito turco che in origine erano cristiani che furono tolti con la forza dalle famiglie, arruolati, convertiti all'Islam e resi più fanatici dei credenti musulmani.
Durante questa bagarre, due preti presero le patere ed i calici e si volatilizzarono.
Avrebbero portato avanti la Messa se Costantinopoli fosse tornata cristiana.
Ora, Anna Katharina Emmerick fu colei che aiutò a scoprire la casa di Maria, la Meryem Ana, vicino ad Efeso, in Turchia.
Lo fece grazie alle sue esperienze mistiche.
Potrebbe succedere qualcosa di eclatante?
Dei segnali ci sono.
Pare che in Turchia vi sia un certo interesse verso la Bibbia ed il Cristianesimo e pare anche che vi sia un aumento delle richieste di battesimi.
In pratica, starebbe nascendo una vera Chiesa turca, fatta da Turchi e non da stranieri.
Forse, per questo motivo c'è una recrudescenza dell'integralismo islamico e le restrizioni in materia da parte dello Stato.
Pensate alle persecuzioni contro i cristiani nell'Impero Romano.
Nonostante le persecuzioni da parte dei pagani, i cristiani aumentavano e alla fine vinsero.
In Turchia potrebbe accadere la stessa cosa.
Forse, quella visione di Anna Katharina Emmerick potrebbe dire molto, come potrebbe dire molto anche il fatto che in essa ci sia San Michele.
Comunque, San Michele sorveglia questa Europa che spesso imbocca delle brutte strade, strade che allontanano da Dio, pagandone il prezzo.
Del resto, il nome "Michele" significa "Colui che è come Dio".
Se San Michele sorveglia l'Europa, significa che Dio gli disse di fare così, poiché il Santo è fedele a Dio.
Cordiali saluti.






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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".