Cari amici ed amiche.
Don Giorgio De Capitani, parroco di Rovagnate (Lecco) è tornato ancora a fare discutere.
Dopo avere augurato un ictus al presidente Berlusconi (per saperne di più, leggete l' articolo sul quotidiano "Libero") questo prelato torna a fare discutere.
Sul suo sito è comparso questo articolo intitolato "Lefebvriani, o vi convertite al Vangelo radicale di Cristo, o rimanete dove siete, nel vostro cimitero!".
Ringrazio l'amico Andrea Casiere che mi ha segnalato l'articolo su Facebook.
Con questo articolo, il prelato ha attaccato la Fraternità Sacerdotale di San Pio X, fraternità capeggiata dal vescovo Marcel Lefebvre che aveva rotto con la Santa Sede per non avere riconosciuto il Concilio Vaticano II.
Ora, io ho criticato i lefebvriani per il semplice fatto che un cattolico debba essere obbediente al Papa e per il fatto che alcuni esponenti della loro fraternità (come il vescovo Richard Williamson ed il prete don Abrahamowicz) abbiano avuto delle uscite quantomeno spiacevoli sulla Shoah, con delle frasi negazioniste.
Ora, però, io credo che volere la Messa in latino non sia un reato.
Se io voglio che sia celebrata una Messa secondo il rito tridentino, perché questa non mi deve essere concessa?
Anzi, purtroppo, va detto che il Concilio Vaticano II ebbe delle pecche.
La prima fu la non condanna delle idee marxiste.
Il marxismo è un'ideologia perniciosa perché è un inganno.
Infatti, con le parole come "pace" e "diritti", il marxismo allontana gli uomini da Dio.
Mi sembra che questo sfugga a don Giorgio, un parroco che, a mio giudizio, non sta facendo un buon servizio alla Chiesa.
Io che leggo quanto riportano i siti come Pontifex.roma, Messainlatino.it e ed il sito di Plinio Correa de Oliveira mi sento offeso da questo "signore" che dovrebbe parlare delle cose di Dio.
Per grazia di Dio, le chiese non sono "case del popolo" o centri sociali.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Il marxismo non parla affatto di diritti, se con questo intendiamo i cosiddetti "diritti naturali". Marx riteneva che i diritti, così come qualsiasi altra espressione della cultura umana, fossero "ideologia" o "sovrastruttura" fondata sulla struttura economica, ovvero i rapporti di produzione: se questi cambiano, cambia anche la sovrastruttura.
RispondiEliminaQuesto è, in estrema sintesi, il significato del suo "materialismo storico".
A parte questo, mi chiedo cmq cosa ci sia di male nel parlare di pace e diritti. Meglio la guerra e la mancanza di diritti allora?
La Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, a cui fanno riferimento movimenti che si battono contro ogni forma di violenza e sopruso come Amnesty International, è carta straccia?
La pace e i diritti allontanano gli uomini da dio? Certamente i loro contrari (guerra e privazione dei diritti) li rendono più infelici e bisognosi di sperare che questa vita non sia l'unica. Credo però che nessun Dio degno di questo nome vorrebbe che le sue creature si avvicinassero a lui a quel prezzo...
Per sua natura, il marxismo è un'ideologia malvagia.
RispondiEliminaIl marxismo è solo un grosso inganno.
Infatti, nega i valori più alti, come la famiglia e persino la sacralità della vita.
Dietro le parole "pace" e "diritti", il marxismo nasconde l'egoismo umano e rende l'uomo schiavo di sé e dell'ideologia stessa.