Su Facebook, l'amico Andrea Verde mi ha inoltrato questo articolo che ha riportato anche su "Italia chiama Italia", il giornale fondato e diretto da Ricky Filosa.
L'articolo è un colloquio tra Verde ed il direttore:
"Andrea Verde sa di essere un personaggio scomodo ed ingombrante: i politici lo evitano come la peste, lo ignorano, non gli rivolgono la parola, storcono il naso quando si pronuncia il suo nome, ma i portali ospitano volentieri i suoi interventi perché fanno «audience». Irriverente e dissacrante fino all’eccesso, poco incline ai formalismi, ama provocare ed innervosire i suoi interlocutori. Nonostante il grande bagaglio culturale e l’intelligenza critica, nessun partito oserebbe, oggi come oggi, proporgli una candidatura. Troppo «politicamente scorretto». La solitudine non lo spaventa, anzi…
Nel 2008 balzo’ agli onori della cronaca per il suo passato professionale nel mondo dell’hard; questo bocconiano, emigrato a Parigi vent’anni fa, nella vita ha fatto proprio di tutto.
La visita del direttore di ItaliaChiamaItalia, Ricky Filosa, a Parigi, é un’occasione troppa ghiotta per non fare una chiacchierata a tutto campo. Sulla collina di Montmartre sorge il famoso quartiere degli artisti, celebre durante la Belle Epoque per essere stato il centro della vita bohémienne.
Che effetto fa essere considerato un impresentabile?
«Stupendo! Vedere l’imbarazzo con cui certi politici mi guardano nel corso delle cerimonie ufficiali mi fa capire che la politica italiana é una cosa da operetta. Un ex sottosegretario agli Esteri di cui non faro’ il nome, l’ultima volta che venne a Parigi, in compagnia del Presidente della Repubblica, mi strinse la mano voltando la faccia dall’altra parte, come se si trovasse in presenza di un appestato. C’é poi chi trova imbarazzante farsi fotografare in mia compagnia, ma non in quella di Lavitola!! Ai ricevimenti dell’ambasciata italiana di Parigi, di solito non vengo invitato e francamente non me ne frega nulla. Il tradizionale ricevimento del 2 giugno si é oramai trasformato in una sagra strapaesana con signore ingioiellate ed incipriate fino al cattivo gusto e cummenda incravattati con fare da cafoni arricchiti, capaci solo di fare l’assalto ai buffet.»
Il tuo disinteresse per le forme e le convenzioni e i tuoi mutevoli umori fanno pensare che tu sia un bohémien della politica
«Lo voglio prendere per un complimento, anche se alcuni detrattori mi hanno accusato di trasformismo. La realtà é che faccio sempre piu’ fatica a riconoscermi in questa politica fatta di mediocrità, specie tra gli italiani all’estero.»
Spiegati meglio
«Il grande sogno di Mirko Tremaglia era quello di dare voce e dignità a quei milioni di connazionali che, pur vivendo e lavorando all’estero, volevano tenere un legame con la madrepatria. Tremaglia sognava servizi efficienti ed organismi realmente impegnati nella promozione del Made in Italy: sognava un’altra Italia virtuosa e fiera delle proprie radici e non certo l’indegno suk che è sotto gli occhi di tutti. Mi riferisco a deputati come Razzi che dichiarano di volersi fare ‘i cazzi propri’ e a tutta quella gente in cerca di medagliette.»
Ma pure i deputati del Pdl non brillano certo per autorevolezza…
«Preferirei stendere un velo pietoso su questo argomento. Anche perché parlarne é semplicemente inutile. Quando rivolgi una critica al deputato Picchi questi reagisce sdegnato accusandoti di fare campagne di odio e ti snocciola tutte le missioni che ha fatto in seno all’Ocse; come se il turismo potesse compensare il vuoto politico. Su Fantetti preferirei non esprimermi. Eleggerlo in Senato é stato un tragico errore e speriamo che gli elettori vi pongano rimedio alle prossime elezioni. Privo di una propria personalità si accontenta di fare il numero due sempre e comunque. E’ uno che arriverebbe secondo anche se corresse da solo. I deputati eletti in Nord e Sud America fanno fatica ad esprimersi in italiano; figurati cosa possono capire dei provvedimenti che si stanno votando in Parlamento».
Cosa ne pensi del ruolo di Caselli come coordinatore del Pdl nel mondo?
"Dico che aspettiamo ancora i famosi dieci milioni di euro promessi da Berlusconi non si sa bene per farne cosa. Oppure ci vogliamo ricordare della fu Fondazione degli Italiani nel mondo capeggiata dal sen. De Gregorio, di cui il sen. Caselli faceva parte, protagonista dell'organizzazione di uno show ridicolo trasmesso dalla Rai due anni fa? Con tanto di medagliette e targhe ad amici ed amici di amici? O preferiamo parlare di colui che doveva candidarsi alla presidenza dell'Argentina? Che minacciava di lasciare il Pdl? Meglio che tu mi faccia un'altra domanda".
Una escort con una lettera chiede di regolarizzare la prostituzione e di poter pagare le tasse, che ne pensi?
"Suggestioni a parte penso che al di là delle buone intenzioni, sia difficile regolamentare il settore. Te lo immagini un cliente che va a trovare una escort, che paga con la carta di credito e chiede la fattura da scaricare dalle tasse? Con quale dicitura? Prestazione sessuale occasionale? Con l'aggiunta dei dettagli intimi o meno? Con quale tasso di Iva? Quello normale o quello per i beni di lusso? Insomma non mi sembra una cosa facile, comunque parliamone pure senza tabù".
Picchi ha attaccato Massimo Romagnoli dicendo che il suo Mdl é fuori dal Pdl…
«Dichiarazione ridicola degna di un vetero-comunista. Da quando in un partito che si definisce liberale si criminalizzano i movimenti di opinione? Romagnoli comunque per dare forza al suo progetto dovrebbe rompere con Picchi e Fantetti e denunciare la farsa di quel coordinamento Europa del Pdl che altro non é che il comitato elettorale di Picchi e Fantetti. Piu’ forte sarà la rottura, piu’ forte sarà la credibilità del suo progetto politico».
Romagnoli ha chiesto che la Chiesa paghi l’Ici
«Finalmente una dichiarazione di buon senso! Chiedere agli Enti ecclesiastici di pagare l’Ici sugli immobili che svolgono attività commerciali é un atto dovuto. Anche i valdesi pagano l’Ici, perché non dovrebbe pagarla la Chiesa cattolica? Un plauso a Romagnoli specie davanti al silenzio dei vari Picchi e Fantetti che non si capisce bene cosa ci stiano a fare in Parlamento».
Anticlericalismo di stampo radicale?
«Non direi. Io sono per la laicità positiva come in Francia. Rispetto di ogni credenza religiosa ma neutralità dello Stato. Negli spazi comuni a tutti i cittadini deve prevalere la laicità; sono contro l’ostentazione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici. Niente crocifissi, niente velo islamico, niente burqa, niente kippa; esattamente come in Francia»
E magari sei anche favorevole al riconoscimento delle coppie di fatto…
"Ovviamente! Sono anche favorevole ai matrimoni gay se é per questo. Sono per la ricerca sulle staminali, per la fecondazione assistita, per la depenalizzazione della cannabis e per tutte le grandi battaglie radicali di Marco Pannella. Col Pdl non c’era possibilità di ascolto su questi temi; invece Gianfranco Fini ha fatto aperture molto significative dimostrando che puo’ esistere un’altra destra laica, illuminata, illuminista ed europea. Non sopporto la destra reazionaria che vuole negare i diritti e le libertà degli altri, dei diversi! Seguo il progetto di Fini con interesse ed auspico un tavolo comune con i radicali. Non dimentichiamoci che il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, proviene dal movimento radicale".
Parliamo di costi della politica. In particolare, di ciò che riguarda i collaboratori dei parlamentari. In Italia i soldi che deputati e senatori ricevono per i 'portaborse' spesso non servono a pagare degli assistenti, ma a pagare la rata del mutuo... In Francia come funziona?
"Ogni deputato riceve 3.690 euro mensili come rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletti ed elettori. In queste spese dovrebbero rientrare anche quelle per i portaborse, ma alla fine questi soldi finiscono, in gran parte, nelle tasche del parlamentare di turno. Nel 2007 le Iene scoprirono che in Parlamento, su 683 portaborse accreditati, solo 54 avevano regolare contratto. Tutti gli altri entravano a Montecitorio o a Palazzo Madama come ospiti o, volontari 'a titolo non oneroso'. Oggi la situazione è migliorata, ma il lavoro nero ed il precariato non sono stati ancora estirpati. In Francia i deputati dispongono di un 'credito collaboratori' fino a 9.093 euro al mese, per remunerare sino a cinque assistenti. I collaboratori sono pagati direttamente dal Parlamento, secondo un tariffario chiaro e puntuale. Perché questo non avviene anche in Italia?"
Ti candiderai alle prossime elezioni e con chi?
«Sarà molto difficile; non che mi manchi la voglia ma non vedo una grande volontà politica di coinvolgermi. Ho la sensazione di essere di troppo. Comunque col Pdl ho chiuso, il Terzo Polo non mi convince del tutto. Vorrei che ci fosse una lista radicale, a cui aderirei ad occhi chiusi ma so che Pannella non crede molto negli italiani nel mondo. Peccato!»
E chi appoggeresti?
«Vorrei un candidato forte ed autorevole. Competente sui problemi degli italiani all’estero e sui temi della politica italiana. Colto con un bel curriculum alle spalle. L’unico che mi sembra rispondere a questi requisiti é Gian Luigi Ferretti, ma non so se il Terzo Polo avrà il coraggio di impegnarsi per una candidatura così impegnativa e prestigiosa. Per quanto riguarda il Pdl auguro a Massimo Romagnoli di sbaragliare il duo Picchi e Fantetti.»
Toglici una curiosità; cosa é successo realmente tra te e Picchi? Perché avevi aderito al coordinamento Pdl in Europa salvo dimetterti dieci giorno dopo?
«Vi avevo aderito nell’illusione che si potesse fare politica a tutto campo; prima di aderire spiegai a Picchi che sarei stato intransingente sui temi etici e sulla laicità e cominciai ad attaccare l’ex ministro Sacconi per via della legge sul fine vita. A Picchi non interessava fare politica: interessava solo costituire il suo comitato elettorale. Poi non sopportavo la sua aria di servetto petulante con i potenti e la sua arroganza con gli elettori: non si costruisce nulla con le maldicenze e seminando zizzania. Io di certo non ero disposto a fare il galoppino di Picchi e del suo vuoto politico e cosi’ me ne sono andato del tutto dal Pdl, complice anche il fatto che non condividevo piu’ nulla di cio’ che faceva Berlusconi. Da allora il deputato Picchi ha smesso di rivolgermi la parola ma io vivo bene lo stesso! Faccio volentieri a meno di questo Don Abbondio della politica!»".
Premetto, non condivido molte idee di Verde, specie per ciò che riguarda i temi inerente alla laicità, ma ne riconosco l'onestà intellettuale nel dire le cose.In politica, come nella vita, dire le cose in faccia è spesso sconveniente.
Verde ha avuto la questione con l'onorevole e a causa di ciò ha lasciato il Popolo della Libertà.
Parlando per espererienza personale, anch'io (ad esempio qui a Roncoferraro) ho avuto qualche questione con qualcuno del PdL locale ma, a differenza di Verde, io non me ne sono andato dal partito.
La questione era sorta in seguito ad un articolo da me scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato "PdL sul territorio? C'è ancora molto da lavorare! - di Antonio Gabriele Fucilone".
Ad alcuni, qui a Roncoferraro, questa cosa non piacque ed alcune persone mi fecero un articolo contro. Potete leggere l'articolo che è intitolato "Il PdL di Roncoferraro: "Smentiamo con forza il Sig. Fucilone"".
In quell'articolo (anonimo) mi furono attribuite cose che non erano nemmeno nei miei pensieri.
Io replicai con un altro articolo intitolato "PdL di Roncoferraro, qualcuno si scusi! - di Antonio Gabriele Fucilone" .
Nella querelle intervenne anche la Lega Nord che, tramite il segretario di Roncoferraro Franco Carreri, si espresse con quest'altro articolo intitolato "PdL Roncoferraro, Franco Carreri (Lega Nord): "Le riflessioni di Antonio Gabriele Fucilone? Corrette ed accurate"".
Ho raccontato questa vicenda personale per fare capire due cose.
La prima è il fatto che dire le cose direttamente dia sempre fastidio.
Le persone sincere sono sempre scomode a qualcuno.
Persino Gesù Cristo fu scomodo a qualcuno. Infatti, fu crocifisso.
Non oso paragonarmi a Gesù Cristo, intendiamoci.
La seconda è il fatto che se si è consci di della propria ragione e del fatto di avere ragione, alla fine si vince.
Così accadde a me.
Infatti, coloro che mi attaccarono, oggi, non hanno più alcuna credibilità a livello politico, specie dopo alcune loro scelte che danneggiarono il centro destra.
Ciò conferma quanto scrissi.
Per questo, non me ne sono andato dal Popolo della Libertà, partito in cui credo più di quanto avessero creduto coloro che mi fecero quell'articolo contro.
Anzi, oggi anche tra di loro c'è chi mi dà ragione.
Nel mio caso ci fu solo una questione personale. In quello di Verde, forse, ci fu anche una questione di diversa ideologia.
La politica deve liberarsi da certi personalismi che la danneggiano.
Io penso, comunque, che in politica si debba anche sul lungo periodo.
Ergo, il fatto di non avere ragione oggi non significa che non lo si avrà in futuro.
Cordiali saluti.
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