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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 23 dicembre 2011

QUEL BAMBINO DA' IL NOME AI MIEI ORFANI E A TUTTI NOI (P. ALDO TRENTO)

Cari amici ed amiche.

Leggete questo brano che mi è stato inoltrato su Facebook dall'amica Irene Bertoglio:

"Vedo una differenza dolorosa tra quel Bimbo fatto carne e i miei bambini. Lui ha avuto la grazia di una mamma affettuosa e di San Giuseppe, ha avuto una famiglia, mentre i miei bambini sono abbandonati e quasi tutti vittime delle peggiori violenze, come un abuso sessuale o l'abbandono. Gesù ha avuto Maria come mamma e San Giuseppe, loro hanno me, un povero uomo, un peccatore, un essere tanto limitato che l'unica cosa che posso comunicargli è il fatto di adorare in loro Gesù. I bebè dipendono totalmente da noi. Quanto dolore già all'alba della loro vita! Esiste una somiglianza impressionante tra i Santi Innocenti e questi bambini, che condividono dalla tenera età questo dolore, quella sofferenza da cui è arrivata la salvezza del mondo, la salvezza tua e mia. Ognuno è lì con il suo incosciente carico di dolore e solo la nostra premura amorosa gli permetterà, nel tempo, quando prenderanno coscienza di loro stessi e della loro realtà, di non perdersi e di continuare a sorridere. Siamo stati scelti da Cristo per essere per loro come Giuseppe e Maria sono stati per Gesù. Avvicinandomi ogni giorno alla loro culla non posso non riconoscere che sono stati pensati, formati dal Mistero, e che sono relazione col Mistero. Prendendo Lucia in braccio, una bimba affetta da Aids, frutto di una grave violenza ed abbandonata da sua madre che vive per strada, il mio pensiero va all'affermazione del profeta: "Prima di formarti nel ventre di tua madre Io ho pronunciato il tuo nome". Che commozione, perchè nessuno dei miei bimbi dipende dalla modalità traverso cui è stato concepito. Dio già prima aveva pronunciato il loro nome, così come ha pensato al mio, al tuo. Penso inoltre alle bambine madri che fanno parte di questa grande famiglia. Sono ragazze giovani, che hanno dagli 11 ai 15 anni. Quando mi trovo davanti a loro sperimento un grande dolore nel cuore perchè ognuna è stata vittima di violenza e i bambini che partoriscono sono il frutto di questa violenza. Nonostante ciò, anche per loro e per i loro bimbi il Verbo si è fatto carne. Stando al loro fianco non posso che pregare in silenzio alcuni versi del Cantico 49 di Isaia: Sion ha detto: "Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato". Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, Io invece non ti dimenticherò mai.".

Prima di fare la mia riflessione, desidero ringraziare Irene, una ragazza che si impegna molto nella società e cerca di fare del bene.
I suoi genitori ed i suoi cari non possono fare altro che essere contenti di lei.
Lo stesso discorso vale per altri, come Angelo Fazio, Vittorio Leo, Stefania Ragaglia, Filippo Giorgianni, Riccardo Di Giuseppe, Morris Sonnino, Francesca Padovese, Arild Are Edvardsen ed altri.
Per me è un piacere averli come interlocutori su Facebook.
Sono questi i veri giovani e non quelli che aspirano al "Grande Fratello" o quelli dei centri sociali che spaccano le vetrine e profanano le chiese.
Ora, esprimo il mio commento.
Queste parole di P. Aldo Trento hanno una profonda verità.
Incarnandosi in Gesù Bambino, Dio si fece piccolo come noi e come noi provò il dolore e la gioia, la rabbia e tutti gli altri sentimenti umani.
In Gesù, Dio si fece umano in tutto, meno che nel peccato.
Anche lui subì angherie dal suo prossimo e provò sensazioni del tutto umane.
La sua famiglia, la Beata Vergine Maria ed il suo sposo San Giuseppe, furono rifiutati da tutti gli alberghi e dovettero fare nascere Gesù in una stalla.
In quanto Dio, egli avrebbe potuto incarnarsi in un uomo potente e Gerusalemme.
Invece, si fece bambino e nacque in una mangiatoia e Betlemme e, quando divenne adulto, dovette subire l'onta della croce.
Noi dobbiamo capire, perciò, che Dio vuole stare con gli umili di cuore e le persone che vivono situazioni problematiche ma che vogliono alzare la testa per fare del bene a loro stesse e agli altri.
Oggi, ci sono tante situazioni problematiche che toccano chi è indifeso.
Pensiamo ai molti bambini che subiscono violenze di ogni tipo.
Pensiamo a chi è malato e che spesso è lasciato solo o che, addirittura, è visto come un peso per la società.
Pensiamo ai giovani che hanno subito atti di bullismo. Io, visto che ho avuto qualche esperienza, ne so qualcosa.
Spesso, tutto ciò non viene notato dalla società.
Anzi, spesso la società osteggia certe cose.
Lo fa, ad esempio, presentando come "terapeutico" l'aborto o come "una via di pietas umana per un malato" l'eutanasia.
L'aborto non ha nulla di terapeutico e l'eutanasia non ha niente di caritatevole.
Festeggiare il Natale significa anche essere consci di ciò e fare dei gesti a ciò conformi.
Io, ad esempio, se Dio vuole, andrò ad ascoltare la Messa di Santo Stefano presso la Casa di Riposo "Antonio Nuvolari" di Roncoferraro (Mantova).
Non è molto ma spero di avere dato un segnale per fare capire che il tempo di Natale non è il tempo in cui si ricevono i doni e si scambiano gli auguri ma è anche il tempo in cui si cerca di dare qualcosa a chi è più debole.
Cordiali saluti.

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