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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 29 dicembre 2011

Giuseppe prese di notte il bambino e sua madre per fuggire in Egitto,perché lasciò nella notte dell'ignoranza gli increduli.


Cari amici ed amiche.

Leggete questa nota scritta da Enzo Gallo su Facebook e riportata sullo stesso social-network dall'amico Angelo Fazio:

"Quando Giuseppe prese il bambino e sua madre per fuggire in Egitto, li prese di notte e nelle tenebre, perché lasciò nella notte dell’ignoranza gli increduli da cui si allontanò; ma quando egli ritornò in Giudea nel Vangelo non si parla né di notte né di tenebre perché alla fine del mondo gli Ebrei, ricevendo la fede figurata da Cristo che ritorna dall’Egitto, saranno illuminati.

Affinché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per bocca del profeta (Os.11,1) “Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio” (Mt. 2,15). Coloro che negano la verità dei libri ebrei, dicono in quale luogo della versione dei Settanta si legga ciò, ma poiché lì essi non lo troveranno noi diremo che ciò è scritto nel libro del profeta Osea, come ci attestano gli esemplari che noi abbiamo recentemente pubblicato.

Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia (Ger.31,15) : “ Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; è Rachele che piange i suoi figli” (Mt.2,17-18). Da Rachele è nato Beniamino, nella cui tribù non si trova Betlemme. Ci si chiede dunque perché Rachele piange i figli di Giuda cioè di Betlemme, come se fossero suoi figli? Risponderemo brevemente che Rachele fu sepolta vicino Betlemme, in Efrata; e che la sua sepoltura in questo luogo le ha fatto ricevere il nome di madre di Betlemme e dei suoi abitanti; o poiché Giuda e Beniamino erano due tribù limitrofe e che Erode aveva ordinato di uccidere i bambini, non solamente in Betlemme ma anche in tutti i suoi dintorni. ".


Come dice il titolo, uno dei grandi mali dell'uomo è l'ignoranza.
Per ignoranza, però, non si deve intendere il non conoscere le nozioni.
Infatti, il non conoscere le nozioni non è necessariamente una colpa poiché una persona potrebbe non avere potuto conoscere le stesse.
La vera ignoranza è il rifiuto del sapere e del confronto con le varie situazioni della realtà in cui si vive.
La vera ignoranza è il rifiuto ostinato dell'altro, che non è necessariamente lo straniero, secondo una certa convinzione politica, ma può essere anche il vicino di casa o un parente.
Un esempio di ignoranza può essere anche una mancanza verso un familiare in difficoltà o verso un amico.
E così, furono frutti dell'ignoranza eventi drammatici, come la strage degli innocenti, che fu operata da Erode il Grande, o regimi criminali, come nazismo e comunismo, fino ad arrivare ai fondamentalismi, come quello islamico.
Dall'ignoranza nasce l'odio e dall'odio nascono le guerre, gli stupri e tutto ciò che di male può fare l'uomo.
Cordiali saluti. .



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Ringrazio un caro amico di questa foto.