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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 15 dicembre 2011

STORIA DELL'HANUKKAH


Cari amici ed amiche.

Vi parlo della storia di una festa ebraica, l'Hanukkah.
Per farlo mi avvalgo di un testo de "Il Giornale di Trani" che è stato ripreso su Facebook dall'amica Donatella Cosco:

"Accensione dei lumi di Chanukkà nella sinagoga Scolanova di Trani

La comunità ebraica di Trani celebrerà la festa di Chanukkà dell'anno ebraico 5772 che quest'anno cade dalla sera del 21 alla sera del 28 dicembre.
Al tramonto di giovedi 22 dicembre anche parte degli ebrei della comunità madre di Napoli saranno alla Sinagoga Scolanova di Trani per accendere i lumi di Chanukkà.
Il rabbino capo di Napoli e Italia meridionale Rav Shalom Bahbout presiederà l'accensione dei lumi e terrà una lezione sulla festa.
La festa di Chanukkà (termine ebraico che significa "inaugurazione") è chiamata altresì Chàg Haurim (festa dei lumi) e dura otto giorni.
Era l'anno 165 prima dell'era volgare allorquando gli Israeliti guidati da Giuda Maccabeo, figlio del sacerdote Mattatià, affrontarono e sconfissero gli occupanti siriani, entrando a pieno diritto in Gerusalemme.
Giuda Maccabeo riconsacrò il Bet Hamikdash (Santuario) abbattendo gli idoli fatti installare dal re Antioco IV Epifane di Siria (sotto il cui governo era caduto Israele) e ripristinando la sovranità della Torà e dei Suoi precetti sul popolo ebraico.
Il Talmud racconta che nel Tempio appena riconsacrato fu trovata una piccola ampolla di olio puro con il sigillo del Sommo Sacerdote.
L'olio poteva bastare per un solo giorno ma avvenne un grande miracolo: l'olio bruciò per otto giorni, diffondendo una bellissima luce e dando così la possibilità ai sacerdoti di preparare l'olio nuovo.
Fu così che i Maestri proclamarono che il 25 del mese ebraico di Kislèv gli Ebrei celebrassero l'avvenimento del miracolo dell'olio che non si consumò.
Per otto sere viene accesa una fiammella in più sulla Channukkia, un candelabro a 9 braccia (otto fiamme oltre allo shammash, il lume che serve ad accendere gli altri lumi); in tale occasione è d'uso gustare tipici dolci ebraici.
Channukkà è una festa molto sentita e vissuta; persino nel Campo di concentramento di Buchenwald centinaia di deportati, pur isolati dalla vita fuori dai Lager, riuscirono non solo a tenere il giusto conteggio del calendario ebraico ma anche ad accendere le fiammelle della Channukkia bruciando pezzi interi di margarina sul fuoco della lampada a nafta che illuminava la camerata.
La sera del 22 dicembre gli Ebrei di Trani e di Napoli celebreranno la Channukkà accendendo un enorme candelabro forgiato da un fabbro barlettano nella Sinagoga Scolanova.
A prescindere dai suoi significati religiosi, Chanukkà è l'esempio storico della salvaguardia dell'identità e dei valori ebraici, gelosamente custoditi e difesi in ogni epoca dal popolo d'Israele; ma è grazie all'universalità dei propri valori (monoteismo, riposo del Sabato, superiorità di una Legge divina e morale su ogni aspetto della vita quotidiana) che anche chi non è Ebreo ha piacere a partecipare a questa bellissima festa ebraica.
L'Ebraismo è elemento fondamentale della cultura e della storia di Trani; sarà anche per questo che, in base ad una usanza consolidata, le Autorità comunali (invitate la sera del 22 dicembre alla Sinagoga Scolanova) accendono il primo lume della Channukkia (lo shammash) in segno di condivisione di valori inestinguibili come la libertà e la multiculturalità della quale la Festa dell'olio che non si consumò è uno dei simboli più riusciti.".

L'articolo in questione parla della comunità ebraica di Trani, che festeggia nella sinagoga Scolanova, noto luogo di culto ebraico che si trova a Trani, in Puglia.
In realtà, l'Ebraismo fu un elemento forte in molte città.
Cito, per esempio, Roma, Livorno, Bologna e Mantova.
A Mantova, la mia città, l'Ebraismo lasciò un'impronta molto forte.
Pensate, ad esempio, che nel periodo dei Gonzaga, l'8% della produzione culturale mantovana proveniva dagli ebrei e c'erano ben cinque sinagoghe, di cui una di rito askenazita.
Anche l'archiatra (il medico di corte) era ebreo, nonostante (all'epoca) ai medici ebrei non fosse consentito curare i cristiani.
Gli ebrei erano presenti anche al sud.
Oltre a Trani, ad esempio, una forte comunità ebraica era presente anche a Messina.
Pensate, nel paese natale di mia madre, Galati Mamertino (in Provincia di Messina) molte persone portano il cognome "Emanuele" .
Questo cognome è di chiare origini ebraiche e, molto probabilmente, le persone che portano il cognome "Emanuele" sono discendenti dei "conversos", ossia degli ebrei convertiti al cattolicesimo durante il periodo spagnolo.
Un'altra comunità ebraica molto forte era quella di Siracusa.
Qui vi è un quartiere che si chiama Giudecca.
Nei seminterrati dei palazzi della Giudecca sono state trovate le vasce usate per i bagni rituali.
Quindi, l'Ebraismo è sempre stato presente nella vita culturale italiana.
Come cristiani, anche noi abbiamo un elemento giudaico nella nostra cultura.
Infatti, nella nostra Bibbia vi sono i quarantasei libri del Vecchio Testamento, libri che risalgono alla tradizione ebraica e trentanove dei quali sono in comune con la Bibbia ebraica.
Inoltre, Gesù stesso era un ebreo come lo erano la Vergine Maria, San Giuseppe e gli Apostoli.
Tra l'altro, l'Hanukkah ebraico coincide proprio con il nostro Santo Natale.
Questo dimostra che le vie del Signore sono infinite e che noi e gli ebrei siamo fratelli, pur con le differenze.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".