Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo de "Il Giornale del Sud" che è intitolato "L'offensiva della grande finanza: poca carota e molto bastone" .
Io penso che il problema non sia il capitalismo americano in quanto tale.
Il capitalismo anglo-americano è , di per sè, il sistema migliore tra le varie opzioni.
Infatti, il sistema pianificato comunista è fallito e ha portato tanta povertà.
Un sistema del genere dovrà rimanere sui libri di storia e non essere più riproposto.
Il sistema capitalista alpino-renano (che è anche quello italiano) ha dei limiti. Infatti, una pubblica isituzione (come lo Stato) che entra nell'economia rischia di favorire certi consociativismi politici e corruzione. Certe commistioni tra pubblico e privato hanno portato a ciò.
Qui in Italia è successo questo.
Il sistema capitalista anglo-americano, invece, è senza dubbio il migliore per produrre ricchezza.
Lo Stato non entra nell'economia e fa il mestiere che gli compete.
Allora, dove sta il problema?
Il problema sta nel fatto che tanta ricchezza fosse stata prodotta sul nulla.
Le due forze del capitalismo sono i capitali ed il lavoro.
Purtroppo è venuto meno proprio il lavoro.
E così, al posto delle aziende ci sono le banche. Alcuni hanno visto come assai più comodo fare soldi giocando in borsa che non costruendo un'azienda privata.
Da qui è nato questo sistema malato fondato su una speculazione.
Molti Paesi, come la Grecia, si sono ingolositi di fronte a questo sistema e hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità.
Da qui è nato questo caos.
Bisogna che ci sia un cambio di cultura e che si ritorni a quel capitalismo fondato sì sui capitali ma anche sul lavoro.
Cito le parole del vescovo Thomas di Cobham, vescovo inglese del XIII secolo, che affermò:
"Vi sarebbe na grande mancanza in molti paesi se i mercanti non portassero ciò che abbonda in un luogo in altro dove queste stesse cose mancano. Perciò possono a buon diritto ricevere il prezzo del loro lavoro.".
Cito le parole di Winston Churchill, che affermò:
"L'azienda privata non è una tigre feroce da uccidere né una vacca da mungere.
E' un robusto cavallo che traina un carro molto pesante.".
Torniamo a questo capitalismo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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