Cari amici ed amiche.
Io trovo giusto che si faccia una legge sulle intercettazioni.
Qui nessuno vuole limitare la libertà di nessuno ma vi è un grosso problema.
Infatti, si sta facendo un uso spropositato delle intercettazioni, specie di ciò che riguarda i processi.
Troppo spesso, vi sono fughe di notizie che vengono riportate su determinati giornali.
Così, anziché farli in aula, i processi vengono fatti nelle trasmissioni televisive, nelle piazze e qui quotiadiani.
E così, vengono date delle sentenze basate più sulle emozioni (e magari anche sulle menzogne) che non su fatti concreti dai numerosi giornalisti piuttosto che dalla gente comune, ancora prima che il sia il giudice in tribunale a compiere il proprio operato.
Le vite di parecchie persone sono così rovinate.
E' chiaro che serva un freno a tutto ciò.
Di sicuro, quando ci sono queste situazioni, ci sono due responsabili, colui che lavora nella Procura e che dà le informazioni al giornalista di turno ed il giornalista stesso che le pubblica.
Entrambi devono essere sanzionati.
Inoltre, riguardo ai blog, l'obbligo di rettifica entro 48 ore vale solo per le testate registrate.
Quindi, chi dice che questa legge voglia imporre un "bavaglio" dice una falsità.
Mi sorprende la posizione presa da Wikipedia che non condivido.
Com'è noto, Wikipedia Italia si è autocensurata per protestare contro questa legge.
Sinceramente, io dico che sono sconcertato di fronte a questa affermazione.
Wikipedia è un'enciclopedia e, come tale, credo che debba manifestare terzietà di fronte ad opinioni politiche o religiose.
Così, sembra che si sia schierata politicamente. Nessuno vuole limitare a Wikipedia la possibilità di fare cultura.
Un conto è fare cultura, che è una gran cosa. Un altro è prendere delle posizioni politiche.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Io sono d'accordo sul fatto che ci vuole un limite alla PUBBlICAZIONE delle intercettazioni! Pero ti pongo alcune domande a cui spero tu mi dia risposta ad ognuna di esse:
RispondiElimina1) Come mai e' stato disatteso l'accordo trovato tra la bongiorno,ghedini e alfano lo scorso anno tanto che questo ha provocato le dimissioni della bongiorno da presidente della commissione giustizia?
2) Se tu vuoi che le intercettazioni non escono... Vuol dire che hai la coda di paglia! A me possono intercettare quanto vogliono... Nn ho nulla da nascondere... Chi vuole evitare le intercettazioni evidentemente ha qualcosa da nascondere... E guarda caso berlusconi non le vuole! Puro caso???
3) Nn c'entra niente con il tema, ma vorrei un commento sulle parole di bossi di stamattina che ha detto:"meglio votare prima del 2013, nn si puo' spennare la gente e poi pretendere che ci votino"! Cosa dici tu in merito?
Ti ricordo che Giulia Bongiorno è uscita dal PdL e dal centrodestra.
RispondiEliminaSulle pubblicazioni, ti sembra giusto che una persona sappia di essere indagata attraverso i telegiornali?
Ti sembra giusto che sia pubblicato anche ciò che non c'entra con le indagini?
Riguardo a quanto detto dal ministro Bossi, non si può prendere per oro colato quello che si dice.
A prescindere dalla opportunità o meno di cambiare la legge sulle intercettazioni, credo che si debba mettere ben in chiaro un punto.
RispondiEliminaAncora una volta pongo l'accento sui principi generali e fondamentali (che non tollerano eccezioni) e le soluzioni concrete.
Che sia punito chi passa intercettazioni alla stampa è giusto e ciò non determina la lesione di nessun principio giuridico fondamentale.
Sbagliato è invece, punire i giornalisti, perché ciò significa porre una eccezione alla libertà di stampa. E se si pone un'eccezione, allora ogni governo potrebbe decidere (potenzialmente) senza alcun limite di limitare le pubblicazioni dei giornalisti. Potrebbe decidere cioè (parlo sempre di una situazione potenziale) ciò che i giornalisti possono o non possono pubblicare. E ciò finisce ovviamente per limitare la libertà di stampa.
Es. se un giornalista dovesse venire in possesso di intercettazioni politicamente scottanti dovrebbe sempre poterle pubblicare, proprio per la funzione di controllo della politica che la Costituzione assegna ad essi (tramite la libertà di stampa). Ciò naturalmente non esclude la punizione di quelli che gliel'hanno passate.
In caso contrario, il governo potrebbe anche fare una legge che vieta le intercettazioni quando sono ci sono in gioco politici. Posta un'eccezione infatti, sarebbero lecite tutte le altre.
Ma non c'è nessun margine per l'efficacia di questa legge, visto che essa è contraria sia alla Costituzione (per quanto detto) che alla COnvenzione europea dei diritti dell'uomo. Pertanto alla prima occasione, anche nel caso in cui dovesse superare il giudizio della Corte Costituzionale, sarà "cassata" dalla Corte europea e quindi dichiarata illegittima dalla magistratura interna per violazione della art. 117 Cost ("necessità di rispettare gli obblighi internazionali", nel caso quelli derivanti dall'adesione alla CEDU).
In conclusione, voglio essere ancora più chiaro: è ovvio che è molto difficile che un governo possa ad es. vietare le intercettazioni che coinvolgano politici, ma se dovesse passare questa legge (facendo finta per un attimo che non esistano né Corte Cost. né Cedu) allora si pone una falla nel sistema, nel senso che, ammettendosi questa eccezione alla libertà di stampa, si fa sì che potenzialmente se ne possano porre delle altre.Ma proprio per scongiurare potenziali pericoli la Costituzione prevede la libertà di stampa come contenuto di un diritto INVIOLABILE (nel senso che non tollera NESSUNA eccezione) e un organo (la Corte Costituz) pronta a cancellare ogni legge ordinaria che vada contro quella libertà sancita come uno dei valori fondanti del sistema democratico.
Si dice che i gionralisti sono i cani da guardia della democrazia: ebbene, una legge del genere li legherebbe a seconda dei casi e delle convenienze.
Personalmente, comunque, ritengo che una legge sulle intercettazioni urge anche se di contenuto profondamente diverso da quella proposta dal governo. Inoltre credo che la causa di tutti i mali in italia, sia la lunghezza dei processi che NESSUN PARTITO ITALIANO vuole risolvere: la privacy infatti, anche con l' attuale legge sulle intercettazioni, sarebbe molto meno lesa se il processo avesse una durata ragionevole. E di riflesso, sarebbe anche più ragionevole limitare la pubblicazione delle intercettazioni fino al''udienza preliminare se...non fosse che oggi per arrivarvi passa una marea di tempo e nel frattempo l'opinione pubblica (sempre a fini di controllo) DEVE sapere. Insomma, la priorità è sempre la stessa: PROCESSO DI DURATA RAGIONEVOLE (altro che leggi sul processo breve e sul processo lungo!).
P.S.:tornando alla giurisprudenza della Corte europea sui diritti dell'uomo, sono certo di quello che scrivo perché già in passato fu condannata la grecia (se non erro) per una legge simile.
RispondiEliminaP.S.S.:non capisco cmq perché debba avere un valore solo la privacy dei politici. Insomma, berlusconi si lamenta, però, intanto, sulle sue reti le varie becere trasmissioni non è che si curino tanto di rispettare quella degli "uomini comuni" indagati o imputati!!!Vedi parolisi, misseri, sollecito ecc......Ma guai a toccare i politici! E no, LORO hanno la privacy!!!
Inoltre, non capisco perché all'estero lo Stato debba avere gratis le intercettazioni e qui in italia debba spendere milioni ogni anno. Non è che anche qui c'entrano gli amichetti dei politici (in questo caso quelli di sinistra, essendo proprietario della Telecom un certo tronchetti provera).Ah, la solita italia: lo stato dà in concessione un servizio pubblico a un privato e poi....lo paga!!!Unico caso in europa!!!!
per pasquale: non sono d'accordo sul fatto che chi non vuole pubblicate le sue intercettazioni ha la coda di paglia. Il diritto alla privacy esiste e va rispettato: es. se quel giorno ero dall'amante saranno pure cavoli miei, no?
RispondiEliminaMa si tratta di contemperare con altri principi costituzionali quali ad es. quello della libertà di stampa, ma si tratta appunto di contemperare!Così ad es. si può punire chi passa intercettazioni non pubblicabili ai gionralisti, ma certamente non si può punire il giornalista che le pubblica!QUesto significa contemperare due principi fondamentali!Ma ripeto, il problema è sempre la lunghezza dei processi, la causa di gran parte dei mali italiani.
Bisogna dare valore alla privacy di tutti.
RispondiEliminaPunire un giornalista che pubblica l'intercettazione è cosa giusta.
Non è una limitazione della libertà di stampa.
Se pubblicare le intercettazioni è reato, significa che anche il giornalista debba essere punito poiché è complice in tale azione illecita.
CENSURA!CENSURA!CENSURA!schiavo del potere senza testa!e illiberale come pochi!
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