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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 25 ottobre 2011

HIRAM ABIF, CHI ERA? ERA MAI ESISTITO?


Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo del blog della Loggia 33.
Esso parla di Hiram Abif, l'architetto che secondo una leggenda fu il fondatore della massoneria.
Il testo dell'articolo è il seguente:

"All'inizio del X secolo a. C. re Salomone decise di costruire, alle porte di Gerusalemme, il più grande, il più imponente e il più maestoso Tempio che mai fosse stato dedicato a Dio e alla fratellanza degli uomini. Hiram soprannominato Abif (l'Orfano o figlio della Vedova) venne scelto da Salomone come sovrintendente ai lavori. Per la mole del lavoro e della manodopera impiegata, (si parla di centottantamila operai di cui solo ottomila maestri) il maestro Hiram si trovò ad affrontare grosse difficoltà che cercò in qualche modo di alleviare dividendo i lavoratori in tre classi: apprendisti, compagni e maestri e stabilì una parola segreta per distinguerli. La paga dei lavoranti dipendeva dalla qualifica e fu per questo che tre cattivi compagni, per ottenere la paga dei maestri, senza esserne degni e senza aver superato la prova, si nascosero nel cantiere del Tempio, dove Hiram, durante la pausa di lavoro, soleva passeggiare e lo colpirono coi loro attrezzi: il primo lo colpì alla gola con una riga di ferro, il secondo al cuore con una squadra ed il terzo alla testa con un maglietto. Nonostante tutto, Hiram non svelò la parola segreta e morì mentre cercava di fuggire dalla porta d'oriente. Non vedendo il capomastro, Salomone ordinò di cercarlo. Si scoprì, infine, il suo cadavere, grazie ad un ramo d'acacia infisso nel terreno nel punto in cui gli assassini avevano seppellito il cadavere. Il re ordinò funerali solenni e decise di dargli un sepolcro nel tempio. I maestri, durante il funerale, per dimostrare la loro estraneità al delitto e quindi la loro purezza portarono guanti e grembiuli di pelle bianca. La pioggia inondò il Tempio che da allora rimase incompiuto. I muratori si sparsero per il mondo in cerca della parola del maestro per poter continuare il suo compito. Quella parola sta ancora ad indicare il segreto massonico smarrito e che il Maestro deve cercare per mezzo dell'ascesa iniziatica, così che Hiram riviva e possa continuare la sua opera.".

Potete leggere l'articolo sul succitato blog. Il suo titolo è "Hiram Abif".
L'articolo parla della leggenda di Hiram Abif.
Io, invece, voglio parlare di questo personaggio da un punto di vista storico, ammesso che egli fosse mai esistito realmente.
Per farlo mi avvolgo di uno strumento, la Bibbia.
Secondo il Talmud (che fa parte del Tanakh, insieme con la Torah, il nostro Vecchio Testamento), il Tempio di re Salomone fu realizzato a Gerusalemme intorno al 833 BC e fu terminato nell'826 BC. Fu distrutto 410 anni dopo.
Quindi, Hiram visse nel IX secolo BC.
Ora, però, possibili testimonianza sull'esistenza di Hiram si trovano anche nella Torah, il nostro Vecchio Testamento.
Dal sito della Santa Sede, ho preso questi testi del Vecchio Testamento:

"[1] (4,21)Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni, dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano tributi e servirono Salomone finché visse. [2] (22)I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di fior di farina e sessanta kor di farina comune, [3] (23)dieci buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le gazzelle, le antilopi e i volatili da stia. [4] (24)Egli, infatti, dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. [5] (25)Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone. [6] (26)Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella. [7] (27)Quei prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla. [8] (28)Portavano l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si trovava ognuno secondo la propria mansione. [9] (29)Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. [10] (30)La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell'Egitto. [11] (31)Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. [12] (32)Salomone pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque. [13] (33)Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. [14] (34)Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza. [15] (5,1)Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché aveva sentito che era stato consacrato re al posto di suo padre; ora Chiram era sempre stato amico di Davide. [16] (2)Salomone mandò a dire a Chiram: [17] (3)"Tu sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore suo Dio a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. [18] (4-Ora il Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né particolari difficoltà. [19] (5)Ecco, ho deciso di edificare un tempio al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio nome. [20] (6)Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone". [21] (7)Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse: "Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio saggio per governare questo gran popolo". [22] (8)Chiram mandò a dire a Salomone: "Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al legname di cedro e al legname di abete. [23] (9)I miei servi lo caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio". [24] (10)Chiram fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle. [25] (11)Salomone diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone a Chiram ogni anno. [26] (12)Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero un'alleanza. [27] (13)Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il lavoro forzato era di trentamila uomini. [28] (14)Ne mandò a turno nel Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro case. Adoniram sovrintendeva al loro lavoro. [29] (15)Salomone aveva settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui monti, [30] (16)senza contare gli incaricati dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone addette ai lavori. [31] (17)Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori, perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio. [32] (18)Gli operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del tempio. 1] Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese. [2] Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta. [3] Davanti al tempio vi era un atrio lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio, ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio. [4] Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. [5] Intorno al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e la cella. [6] Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano state costruite a riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio. [7] Per la sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel tempio non si udì rumore di martelli, di piccone o di altro arnese di ferro. [8] La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una scala a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello superiore. [9] In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo averlo terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. [10] Innalzò anche l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la unì al tempio con travi di cedro. [11] E il Signore parlò a Salomone e disse: [12] "Riguardo al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide tuo padre. [13] Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele". [14] Terminata la costruzione del tempio, [15] Salomone rivestì all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal pavimento al soffitto; rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di cipresso il pavimento. [16] Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il santuario, il Santo dei santi. [17] La navata di fronte ad esso era di quaranta cubiti. [18] Il cedro all'interno del tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. [19] Per l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più segreta del tempio. [20] La cella interna era lunga venti cubiti e alta venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. [21] Salomone rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro. [22] E d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e rivestì d'oro anche tutto l'altare che era nella cella. [23] Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci cubiti. [24] L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una estremità all'altra delle ali. [25] Di dieci cubiti era l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. [26] L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, così anche quella dell'altro. [27] Pose i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I cherubini avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro ala. [28] Erano anch'essi rivestiti d'oro. [29] Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno. [30] Ricoprì d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno. [31] Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. [32] I due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo lamine d'oro sui cherubini e sulle palme. [33] Lo stesso procedimento adottò per la porta della navata, che aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare. [34] I due battenti erano di legno di abete; un battente era costituito da due pezzi girevoli e così l'altro battente. [35] Vi scolpì cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione. [36] Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di tavole di cedro. [37] Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore. [38] Nell'anno undecimo, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni.".


Questi due brani sono stati presi dal I Libro dei Re (capitoli 5 e 6) e parlano della costruzione del tempio. Questo brano è ricco di simbolismi, che sono tanto cari ai massoni, Basti pensare al numero sette. Infatti, sette furono i giorni in cui Dio creò il mondo e sette furono gli anni in cui re Salomone eresse il tempio. Inoltre, sette sono i peccati capitali, di cui il maggiore è la superbia, il peccato di Lucifero e da cui nascono gli altri sei.
Fu la superbia, infatti, il peccato che generò l'invidia di quei tre cattivi compagni che, secondo la leggenda, uccisero Hiram.
Ora, nel testo compaiono dei nomi che somigliano a quello del fondatore della massoneria, Chiram re di Tiro e Adoniram, il sovraintendente ai lavori.
Ora, la Bibbia è anche un libro storico.
Infatti, molti fatti citati nei testi biblici sono fatti realmente accaduti.
Quindi, l'allegoria di Hiram Abif potrebbe non essere un'allegoria.
Anzi, potrebbe essere un fatto realmente accaduto.
Chiram, re di Tiro, potrebbe essere stato Hiram Abif.
Del resto, il Regno di Giuda ed Israele sotto re Salomone ebbe scambi culturali con gli altri popoli, compresi quelli di Tiro, i Sidoni.
Chiram era il re di Tiro.
Allora, può sorgere una domanda:
Chiram era ebreo?
Che interesse avrebbe avuto a contribuire alla realizzazione del tempio dedicato a quell'unico Dio di Israele (che poi divenne anche nostro, di noi cristiani) se fosse stato pagano?
Potrebbe essere vera anche l'ipotesi che il sovrantendente Adoniram come Hiram Abif.
In fondo, questo era il sovraintendente ai lavori, colui che era operativo nella realizzazione dell'opera.
Sarebbe interessante studiare la cosa.
Hiram Abif entrò nell'arte e nella letteratura.
Guardate la foto in alto. Quella foto mostra un quadro a grisaille di Jan Van Eyck (1390-1441) che ritrae Santa Barbara. Potete vedere questo quadro ad Anversa, in Belgio. Esso raffigura Santa Barbara. Dietro la Santa vi è raffigurato un edificio che sembra una cattedrale gotica.
Per alcuni, però, quell'edificio potrebbe essere interpretato come un'immagine del tempio di re Salomone e le persone che lavorano nelle sue logge potrebbero essere i massoni. Quindi, questo quadro può essere un'allegoria che dice che l'uomo deve edificare il "Tempio spirituale".
Ora, sorge una domanda:
Van Eyck era massone?
Del resto, molti artisti fecero parte di quelle gilde medioevali da cui nacque la massoneria.
Io preferisco "edificare il mio tempio" seguendo i dogmi di Santa Romana Chiesa.
Termino con una mia poesia:

A MORTI DI HIRAM ABIF

Vinni la Morti 'n passiari...
pì mastru Abif...cù tri omini...
picchì lu secretu vulitini pigghiari...
pì di rè Salomon fari lu Templum Domini...
fici unu di la riga cuteddu...accussì unni ci vinni la vuci...
comu di la squadra 'nto pettu un autru...
fici l'ultimu di lu martidduzzu fauci su lu 'ntellettu...
ma iddu sarvau lu secretu...da la 'nvidia...
cà...di Luciferu...figghia hè di lu piccatu...maladettu.

Cordiali saluti.






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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.