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sabato 22 ottobre 2011

CARPE DIEM, PAROLA DI GILBERT KEITH CHESTERTON

Carti amici ed amiche.

Leggete questo articolo del del blog "Cuore d'Europa" che è intitolato "Il triste "carpe diem" -di G.K. Chesterton" .
Forse, oggi il concetto di "carpe diem", ossia di "cogliere l'attimo", è usato ed abusato.
Anzi, spesso e volentieri si è fatto un abuso di ciò e non per il bene proprio e del prossimo ma per la propria ingordigia e per le proprie vendette.
Diciamo che l'uomo di oggi è avanzato molto nelle scienze e nella cultura ma è arretrato molto nel senso morale del rispetto e dell amore verso gli altri e (di conseguenza) verso Dio.
Non è più capace di capire il fatto che fare del bene al prossimo significa farlo anche a sé stessi.
Forse, l'uomo di oggi dovrebbe tornare al pensiero di secoli fa per quello che riguarda questo concetto.
Dovrebbe recuperare il senso della contemplazione delle cose e soprattutto a quel "codice d'onore" che ci deve essere tra persone.
Questo "codice d'onore" contempla (ad esempio) il riconoscere il merito altrui e il fare sì che questa persona meritevole si affermi.
Serve, in pratica, il concetto di meritocrazia.
Questo aiuta una società a crescere.
In fondo, al contrario di quanto sostengono molti, anche la salvezza dell'uomo è una questione di meriti.
E' logico che un uomo indegno che non si pente non possa salvarsi.
Può andare a tutte le Messe possibili ed immaginabili e ricevere i Sacramenti ma se la persona non si pente di tutto il male commesso in cuor suo, non si salva.
Vi cito due brani dei Vangeli:
Uno di questi è il brano del Vangelo secondo Matteo (capitolo 15, versetti 1-20):

"[1] In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero:

[2] "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!".

[3] Ed egli rispose loro: "Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?

[4] Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.

[5] Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio,

[6] non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione.

[7] Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:

[8] Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.

[9] Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".

[10] Poi riunita la folla disse: "Ascoltate e intendete!

[11] Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!".

[12] Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: "Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?".

[13] Ed egli rispose: "Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata.

[14] Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!".

[15] Pietro allora gli disse: "Spiegaci questa parabola".

[16] Ed egli rispose: "Anche voi siete ancora senza intelletto?

[17] Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna?

[18] Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo.

[19] Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie.

[20] Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo". "

e quello del Vangelo secondo Luca (capitolo 20, versetti 45-47):

"[45] E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli:

[46] "Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;

[47] divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna più severa". ".

Molto spesso si tende a guardare a ciò che è esteriore mentre si trascura il significato intrinseco delle cose.
Per questo, vale ciò che ho scritto prima.
Cosa conta, ad esempio, andare a Messa alla domenica se poi quando esce fuori dalla chiesa una persona inizia a fare del male al prossimo?
La Messa è importante perché l'incontro con il Signore ma per incontrare il Signore bisogna essere di animo ben disposto.
E' un po' come il banchetto nuziale di cui Gesù parlò in una parabola.
Ogni azione che una persona fa si ripercuote su sé stessa e sugli altri.
Infatti, essa può salvare o condannare chi la fa e può salvare o traviare le altre persone.
Per questo bisogna tornare a quella logica del "cogliere le occasioni" per fare del bene.
Va bene il "carpe diem" ma sempre per occasioni positive.
In questo caso, il "carpe diem" è una virtù.
Forse, Chesterton ci volle dire ciò.
Termino, "cogliendo alcune occasioni".
La prima "occasione" è la segnalazione di una petizione per salvare i cristiani copti che sono perseguitati in Egitto. Firmatela in tanti!
La seconda "occasione" è un invito che voglio fare alle parrocchie.
L'invito è quello di devolvere le offerte di alcune Messe alle associazioni impegnate nella lotta contro il cancro, come l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro o la Lega Italiana per la lotta contro i tumori.
Sarebbe già un modo per cogliere l'occasione di fare del bene.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".