Prendo spunto da un articolo scritto da Dorian Gray su "Atlantico Quotidiano", il quale è intitolato "Chi giustifica le violenze se ne frega di giustizia e diritti, è mosso solo da odio politico".Ne riporto questo stralcio:
"Chi scrive fa parte delle milioni di persone che sono rimaste scioccate dalla brutale uccisione di George Floyd. Chi scrive, guardando quel terribile filmato di oltre dieci minuti, fa parte di coloro che hanno detto “non è possibile” e che nella loro testa hanno gridato, a coloro che riprendevano la scena, “ma perché cazzo non intervenite per fermarli?”. Chi scrive, si è emozionato vedendo le scene delle manifestazioni pacifiche e soprattutto le scene che vedevano manifestanti e poliziotti scendere in piazza insieme, marciare l’uno a fianco dell’altro, per gridare che non tutti i poliziotti sono come il criminale che ha ucciso Floyd e soprattutto che la vita delle persone di colore va difesa come quella di tutte le altre.
Detto questo, chi scrive fa parte di coloro che non possono tacere davanti alla violenze brutali e indiscriminate cui stiamo assistendo, e soprattutto davanti ai rappresentanti politici che, per farsi mettere qualche like, pubblicano video di discorsi di attivisti e attiviste che, fregandosene delle conseguenze politiche, giustificano ogni sorta di violenza contro civili inermi e innocenti, o contro le proprietà e le attività commerciali di questi stessi civili, frutto di anni di onesto lavoro di chi, proletario tra i proletari, ha magari ancora anni di mutuo e debiti da pagare".
Detto questo, chi scrive fa parte di coloro che non possono tacere davanti alla violenze brutali e indiscriminate cui stiamo assistendo, e soprattutto davanti ai rappresentanti politici che, per farsi mettere qualche like, pubblicano video di discorsi di attivisti e attiviste che, fregandosene delle conseguenze politiche, giustificano ogni sorta di violenza contro civili inermi e innocenti, o contro le proprietà e le attività commerciali di questi stessi civili, frutto di anni di onesto lavoro di chi, proletario tra i proletari, ha magari ancora anni di mutuo e debiti da pagare".
Che il razzismo sia una cosa brutta è vero.
Non serve certamente io a farlo capire.
Però, esso esiste sia nelle comunità sia in quelle di colore sia in qualsiasi altra comunità.
Basti pensare al movimento "Nation of Islam".
Appare evidente che quello che sta negli USA sia qualcosa che va ben oltre la manifestazione contro il razzismo.
Purtroppo, da quando Donald Trump è diventato presidente, queste manifestazioni violente si sono verificate con una certa frequenza.
Appare chiaro che vi sia odio verso Trump e che il caso di George Floyd altro non sia stato che un pretesto per fare esplodere la violenza.
Per chi fa parte di un certo establishment, Trump non doveva vincere le elezioni.
Oggi, sta soffiando sul fuoco per mettere in difficoltà il presidente.
Così, si sfrutta la morte di un poveruomo per fomentare l'odio e la violenza.
Si vuole destabilizzare il governo statunitense.
Certo, colui che ha ucciso Floyd ed i suoi compari debbono pagare e pagheranno agli occhi della legge.
Però, appare evidente che tutto ciò sia diventato il pretesto per fare un "regolamento di conti in campo politico".
Questo è veramente brutto.
Chi giustifica la violenza di questi giorni non vuole la giustizia per Floyd ma vuole solo sfruttare il suo nome per portare gli USA verso una guerra civile.
Questo è un dato di fatto e l'auspicio è che il popolo americano reagisca scegliendo democraticamente colui che lo dovrà governare nei prossimi anni, senza lasciarsi influenzare da questi turpi avvenimenti.
Il popolo americano può fare ciò.
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