Disastro a 5 Stelle

Su "Panorama", vi è un articolo di Carlo Tarallo che è intitolato "Il caos regna sovrano".

Quello che sta facendo Alessandro Di Battista nel Movimento 5 Stelle ricorda un po' ciò che cercò di fare Gianfranco Fini nel 2010, quando disse al presidente Silvio Berlusconi: "Che fai mi cacci?".

Era il 22 aprile 2010 ed il fatto avvenne durante un'assemblea della direzione nazionale del Popolo della Libertà.

Questo fatto segnò la rottura nel partito stesso, la quale portò alla nascita di Futuro e Libertà per l'Italia, il partito di Fini, che fece una fine miserabile alle elezioni del 2013 ma che portò anche al declino del Popolo della Libertà.

Ora, la stessa cosa sta accadendo nel Movimento 5 Stelle.

Di Battista vuole sfidare il "padre-padrone" del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo.

Grillo vuole restare in sella.

L'unico collante vero, che tiene unito il Movimento 5 Stelle, è la poltrona.

Sempre su "Panorama", vi l'editoriale del direttore Maurizio Belpietro che è intitolato "Da Cinque Stelle ad Asteroidi"

Ora, l'unica cosa che tiene insieme il Movimento 5 Stelle è il potere.

I vari grillini urlavano e dicevano: "Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno!". 

Oggi, il Movimento 5 Stelle si è chiuso nel Parlamento come un trancio di tonno in una scatoletta.

Questo è il dato di fatto.

Purtroppo, il Movimento 5 Stelle ha portato in Parlamento una classe dirigente veramente pessima, tra ministri privi di ogni talento e capacità e pessimi burocrati.

La loro pessima opera si vede.

Basti pensare all'idea di nazionalizzare le autostrade, la quale ha creato uno scontro tra il Governo e la società concessionaria che sta tenendo ferme le opere di manutenzione della rete. 

Non parliamo poi del Reddito di Cittadinanza, il quale è solo uno spreco di denari pubblici e non crea ricchezza. 

In più, vi è la notizia dei soldi che sarebbero stati mandati dal Venezuela di Chavez e di Maduro ad uno dei due fondatori del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio.

Il Movimento 5 Stelle è diviso in tre correnti: una "sinistra" che fa capo al presidente della Camera Roberto Fico, un "centro democristiano" che fa riferimento al ministro degli Esteri Luigi Di Maio ed una "destra" che fa riferimento ad Alessandro Di Battista.

Queste correnti si scontrano tra loro ma spesso vi è confusione poiché queste correnti sono "polverizzate" tra loro.

Oramai, il Movimento 5 Stelle è diviso al suo interno.

Vi è lotta per la leadership politica.

Basti pensare all'uscita della senatrice Paola Taverna proprio contro Di Battista.

Il problema è che questo movimento è al governo. 

Anzi, esso è la maggiore forza di governo e gli effetti nefasti della sua politica si vedono tutti.