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giovedì 11 giugno 2020

Chi manifesta con Black Lives Matter è contro la democrazia



Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Enzo Reale che è intitolato "L’onda lunga dell’ideologia: dal Muro a Black Lives Matter, passando per Durban, la mentalità totalitaria non muore mai".Ne riporto questo stralcio:

"Le città americane a ferro e fuoco. Un sindaco umiliato e cacciato da una manifestazione che aveva contribuito a organizzare. Le statue di Churchill e Lincoln profanate. La polizia inglese in fuga davanti alla folla rabbiosa. La criminalizzazione indiscriminata dell’uomo bianco. Politici e forze dell’ordine in ginocchio davanti ai violenti. Una rivoluzione culturale in sedicesimo nelle strade dell’occidente democratico. Cosa sta succedendo? Sono i frutti di un ventennio avvelenato, cominciato ufficialmente in quel di Durban tre giorni prima degli attentati dell’11 settembre 2001 e annunciato dalla guerriglia urbana anti-globalizzazione di Genova nel luglio di quello stesso fatidico anno.Quel che andò in scena nella città sudafricana in occasione della Conferenza Mondiale contro il Razzismo (organizzata dall’Onu) fu poco raccontato, complice il massacro delle Torri che monopolizzò l’attenzione mediatica, eppure fu un passaggio fondamentale per comprendere la progressiva erosione dei principi liberaldemocratici nelle nostre società. Anche se la dichiarazione finale venne attenuata dopo il ritiro delle delegazioni americana e israeliana, l’intero processo preparatorio di quella che avrebbe dovuto essere un’occasione per il riconoscimento dei diritti di tutte le minoranze oppresse si trasformò in un processo sommario a Israele per il trattamento “inferto ai palestinesi“, durante il quale si equipararono esplicitamente sionismo e razzismo, si parlò di “pulizia etnica della popolazione araba” e di “nuovo apartheid“. La maggioranza “antiimperialista“, succube della propaganda araba e terzomondista, riuscì a far passare un’agenda in cui l’unica democrazia compiuta del Medio Oriente e la più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti – ritenuti i soli responsabili storici dello schiavismo – erano messi sul banco degli imputati con una condanna già scritta: ironia della storia, la Conferenza contro il Razzismo si trasformò in un teatro di antisemitismo e antiamericanismo, dove i regimi illiberali sentenziavano le società aperte per le loro “colpe storiche“".

L'Occidente è malato.
L'Occidente è malato di terzomondismo e quello che si sta vedendo in questi giorni lo dimostra.
In nome del terzomondismo, noi (Occidentali) dobbiamo "sentirci in colpa" verso gli altri.
Per esempio, secondo il pensiero dei terzomondisti, noi Occidentali dobbiamo scusarci per lo schiavismo.
Però, la storia dice una cosa ben diversa.
Basti pensare che anche gli Arabi musulmani schiavizzavano i neri.
Eppure, non sembra che ai signori di Maometto sia stato chiesto di chiedere scusa.
Inoltre, noi (Occidentali) dobbiamo chiedere scusa per le Crociate.
In realtà, a ben guardare, le Crociate partirono dopo il 1071, anno in cui i Turchi Selgiuchidi (musulmani fanatici) vinsero i Bizantini a Manzicerta, prendendosi l'Asia Minore, minacciando Costantinopoli ed arrivando a Gerusalemme, ove perseguitarono i pellegrini cristiani. 
Purtroppo, questo non interessa a coloro che supportano le manifestazioni di oggi.
Per questi ultimi, i colpevoli di tutti i mali della Terra siamo solo noi.
Questo loro odio per la nostra civiltà arriva a tal punto da diventare razzista a sua volta.
Per esempio, in nome dell'odio verso il nostro modo di pensare e verso la nostra società, i vari gruppi come Antifa, Black Lives Matter e centri sociali di ogni genere predicano l'antisemitismo, il quale si manifesta nell'ostilità verso Israele. 
Questo è il dato di fatti.
Eppure, questa situazione è paradossale.
Infatti, coloro che manifestano sono figli di questa nostra società.
Qui sta l'assurdità della faccenda.
Queste persone sono nate e cresciute tra noi.
Appare evidente che l'ideologia marxista abbia permeato la nostra società.
Il marxismo è un'ideologia che ha portato il nichilismo.
Ora, coloro che manifestano parlano di democrazia ma essi sono i primi a non essere democratici.
Basti pensare al fatto che essi vogliano imporre un modo di parlare che (per esempio) non contempla termini come "padre", "madre", "marito" e "moglie" e che demonizza l'avversario a prescindere da ciò che quest'ultimo fa.
Dunque, chi manifesta con Black Lives Matter è contro la democrazia. 


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.