Sul blog di Aldo Maria Valli, vi è la lettera di monsignor Carlo Maria Viganò al presidente degli Stati Uniti d'America Donald J. Trump.
Ne riporto questo stralcio:
Ringrazio l'amica Francesca Padovese, la quale mi ha segnalato l'articolo.
Ora, la lettera di monsignor Viganò ci dice chiaramente che nella Chiesa vi è una divisione.
Vedendo le cose politicamente si può dire che una parte della Chiesa occhieggi ai progressisti e l'altra ai "sovranisti" e ai conservatori.
Sul piano teologico, la cosa è più complessa.
Purtroppo, si stanno diffondendo idee apertamente anticristiane e una certa parte le favorisce.
Basti pensare alle idee contro la difesa della vita.
Esempi di ciò sono le politiche pro-aborto e pro-eutanasia.
Addirittura, si vuole abolire l'obiezione di coscienza riguardo a certi temi.
Purtroppo, anche nella Chiesa vi è una certa mollezza.
Vi sono prelati e fedeli laici che accettano certe tesi, per rendere il Cristianesimo più "amabile" agli occhi dei laicisti.
Alcuni settori della Chiesa si sono schierati con chi è pro-aborto, pro-eutanasia, contro la famiglia, contro la proprietà e contro la nostra stessa civiltà.
Questo sta rendendo il Cristianesimo moralmente irrilevante agli occhi di molti.
La tradizione giudaico-cristiana contribuì a costruire la nostra civiltà.
Oggi, la si vuole archiviare per distruggere la nostra stessa civiltà.
Quest'ultima rischia di morire, con la complicità di alcuni dei nostri prelati accondiscendenti.
Per questo, una vittoria di Trump può evitare un simile scempio.
Chi è capace di intendere...intenda.
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