Però, altri personaggi si allargano sulla scena.
Il presidente Sergio Mattarella dovrebbe abbandonare la proverbiale prudenza.
Abbiamo un premier che crede di essere Giulio Cesare o un imperatore e che (di fatto) esautora il Parlamento ed esclude l'opposizione.
Il centrodestra ha delle proposte ma non lo si può invitare agli "Stati generali" per poi non ascoltarlo.
Abbiamo un Governo che è retto da una maggioranza che non è conforme alle indicazioni elettorali del popolo e che sta in piedi solo per un cavillo costituzionale interpretato ad hoc.
Lo scollamento tra politica e popolo rischia di essere pericoloso.
Abbiamo problemi con una magistratura (o con una parte di essa) che non ha un ruolo di terzietà rispetto alla politica e che (di fatto) vuole imporsi su di essa.
Intanto, il nostro Paese è in crisi.
Le nostre aziende chiudono ed i disoccupati aumentano.
Molte famiglie non ce la fanno a pagare le tasse e le altre spese.
Il presidente della Repubblica non può continuare a tacere di fronte a ciò.
Deve fare una "moral suasion" a tutte le forze politiche perché collaborino per il bene del Paese.
Il presidente della Repubblica deve essere garante della Costituzione e rappresentante dell'unità del Paese.
Non può restare indifferente di fronte alle storture di oggi.
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