Oggi, si festeggia San Luigi Gonzaga.
Ora, ne parlo facendo riferimento anche a quanto detto oggi da padre Stefano Tognetti, il quale ha celebrato la messa nella località di Barbassolo.
Io ho presenziato alla messa celebrata lì.
San Luigi Gonzaga (9 marzo 1568-21 giugno 1591) avrebbe potuto starsene nella sua famiglia ed ereditare la carica di marchese di Castiglione delle Stiviere.
Sarebbe diventato un "pezzo grosso" e non avrebbe avuto problemi materiali.
Invece, egli scelse un'altra strada.
Rinunziò a tutti i suoi privilegi e divenne un religioso gesuita.
Alla fine, perse la vita terrena mentre operava nel segno della carità.
In quell'epoca, vi era una pestilenza.Nell'aiutare una persona malata di peste, egli rimase contagiato.
Ci volle proprio un gran bel coraggio e Luigi ne ebbe parecchio.
Nella sua omelia, padre Stefano Tognetti ha parlato della paura di essere cristiani.
Ci si dice cristiani ma poi ci si tira indietro quando si deve fare qualcosa di veramente cristiano, per esempio, nel servire la propria comunità.
Questo non è proprio un comportamento cristiano.
Oggi, essere cristiani è molto difficile.
Da un lato, vi sono le tentazioni mondane.
Ergo, una persona che non si comporta secondo il pensiero corrente viene quasi sbeffeggiata.
Dall'altro, in alcuni Paesi, vi è la violenza contro i cristiani.
Tanti cristiani sono perseguitati e muoiono per la fede.
La vita di un grande santo come San Luigi Gonzaga deve essere un esempio positivo, specie per i giovani, dei quali egli è patrono, insieme a San Gabriele dell'Addolorata.
Egli ebbe il coraggio di esporsi come cristiano.
Rinunziò alle ricchezze e al potere di questo mondo, per servire gli altri e Dio stesso.
Perse le ricchezze di questo mondo ma di certo ne acquisì una più grande.
Auguro buon onomastico a coloro che si chiamano Luigi, Luigia, Luigino e Luigina.
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