Uno dei personaggi, Albert Ingalls (impersonato dall'attore Matthew Labyorteaux, nell'immagine) è incappato nella droga e suo padre Charles (impersonato dal defunto attore Michael Landon) l'ha aiutato ad uscirne.
Ora, guardando quella puntata di quella serie TV (che è una delle mie preferite) mi è venuta in mente una certa campagna in favore delle droghe leggere fatta da alcuni movimenti politici.
Quindi, il tema è attuale.
Io sono tra quelli che dicono che legalizzare le droghe leggere non aiuti a risolvere il problema della tossicodipendenza.
Certo, è vero che certe droghe sono usate a scopo terapeutico.
Per esempio, la morfina è usata per alleviare i dolori di chi soffre.
Mi vengono in mente i malati terminali di cancro.
La mia nonna materna, la madre di mia madre, si ammalò di cancro e morì nel 1997.
Nei suoi ultimi giorni, le furono somministrate dosi di morfina.
Aveva dei dolori molto forti.
Dunque, l'uso di droghe per le cure palliative è corretto, come trovo giusto e corretto che si possano usarle anche in vari scopi terapeutici, sempre sotto prescrizione medica e per motivi clinici.
Però, la droga non può essere resa legalmente accessibile a tutti.
In primo luogo, non è vero si combattono le mafie legalizzando le droghe.
Le mafie hanno più entrate e possono fare affari come e quando vogliono, in vari ambiti.
Le mafie si combattono con uno Stato efficiente ed amico del cittadino
In secondo luogo, se oggi si legalizzano le droghe leggere, domani si dovrà fare altrettanto con quelle pesanti.
Invece, si deve combattere la droga iniziando dalla buona educazione nelle famiglie e nelle scuole.
Noi dobbiamo aiutare i nostri figli a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
L'uso della droga è sbagliato perché distrugge la vita di una persona.
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