Ella fu deportata dai nazisti nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, ove trovò la morte nel febbraio 1945.
La storia di Anna Frank ci deve ricordare il valore sacro della libertà, una cosa che si percepisce quando manca.
Quando vi è un regime ingiusto, chiunque non rispetti i suoi "canoni" diventa un "criminale".
La storia di Anna Frank ci deve ricordare questo.
Anna Frank era una ragazzina come tante altre.
Purtroppo, ella fu "colpevole" agli occhi di chi governava la Germania nella sua epoca.
La sua appartenenza religiosa fu tale "colpa".
Anzi, la follia criminale di chi governava la Germania in quell'epoca buia trasformò l'appartenenza religiosa di Anna e dei suoi correligionari in uno stigma.
Per Adolf Hitler ed i suoi, Anna Frank ed i suoi correligionari non erano tedeschi.
Anzi, secondo il pensiero criminale, ottuso ed ignorante dei nazisti, non erano neppure da considerarsi umani.
Così, i nazisti tolsero la dignità a queste persone, le rinchiusero nei campi concentramento e molte di loro morirono lì, tra stenti e malattie.
I campi di concentramento nazisti furono vere macchine di morte.
In quei luoghi, morirono circa 6.000.000 di persone.
La storia di Anna Frank e di tutti coloro che subirono il trattamento da ella subito ci deve ricordare che la libertà ha un valore sacro e che basta poco per perderla.
Questo deve essere ricordato sempre, perché gli orrori del passato non abbiano mai a ripetersi.
Orrori come quelli nazisti non debbono più ripetersi.
Per questo, noi abbiamo il dovere di mantenere vivo il suo ricordo.
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