Su "La Nuova Bussola Quotidiana", vi sono due articoli molto interessanti.
Il primo è intitolato "Ecco le liturgie biocompatibili. Che pasticcio sull’Eucaristia" ed è di Paolo Giulisano.
Ne riporto l'introduzione:
"Nel protocollo d’intesa Cei-Governo, la sicurezza è certamente garantita. Bene l’indicazione di aumentare il numero delle Messe e il non aver ceduto sui termoscanner. Ingiustificato il “no” all’acquasantiera, a Cresime e Prime Comunioni, e la mancanza dell’eccezione al distanziamento per i nuclei familiari. Misure confuse e iper-igieniste sull’Eucaristia. Resta di buono che potrà essere distribuita anche in bocca".
L'altro articolo è di Andrea Zambrano ed è intitolato "Lo Stato in sagrestia e la Cei esulta: avremo le Messe, ma non la libertà".
Ne riporto questo stralcio:
"Forse non ci si rende abbastanza conto che i tripudi di chi sui social sta esultando perché “finalmente si torna a Messa” sono soltanto l’altra faccia di una medaglia che nasconde un risvolto pessimo. (LEGGI QUI LE MODALITA' DI INGRESSO E PARTECIPAZIONE)
Il 6 e il 7 maggio verranno ricordati come i giorni in cui lo Stato ha preso definitivamente possesso della Chiesa italiana, Chiesa che a sua volta gliel’ha concesso più che volentieri. Mercoledì con il primo voto parlamentare della storia italiana in cui un consesso di eletti ha votato le condizioni da imporre alla Chiesa per la celebrazione delle Messe, stracciando Concordato e Costituzione. E ieri con la sigla del protocollo tanto atteso, che evidentemente era già pronto, solo che si aspettava il via libera del Parlamento. Porta la firma del cardinale Gualtiero Bassetti, del ministro degli Interni Lamorgese e del premier Giuseppe Conte".
Il 6 e il 7 maggio verranno ricordati come i giorni in cui lo Stato ha preso definitivamente possesso della Chiesa italiana, Chiesa che a sua volta gliel’ha concesso più che volentieri. Mercoledì con il primo voto parlamentare della storia italiana in cui un consesso di eletti ha votato le condizioni da imporre alla Chiesa per la celebrazione delle Messe, stracciando Concordato e Costituzione. E ieri con la sigla del protocollo tanto atteso, che evidentemente era già pronto, solo che si aspettava il via libera del Parlamento. Porta la firma del cardinale Gualtiero Bassetti, del ministro degli Interni Lamorgese e del premier Giuseppe Conte".
Ironicamente, mi viene da dire che re Enrico VIII d'Inghilterra ha avuto la sua rivincita.
Anzi, con altrettanta ironia e con un bel po' di sarcasmo, io mi sento di riabilitare re Enrico VIII.
A questo punto, grandi uomini come San Tommaso Moro e San Giovanni Fisher, che furono decapitati per la loro difesa della libertà della quale la Chiesa inglese godette per effetto della Magna Charta Libertatum, morirono per nulla?
Anzi, vedendo da lassù quanto sta accadendo qui in Italia, quei due grandi santi e martiri si staranno mettendo le mani sugli occhi, per non vedere lo scempio.
Sarcasmo a parte, io non capisco tutto questo tripudio per l'accordo raggiunto tra la CEI ed il Governo.
Certo, riavremo la messa (e questo è positivo) ma lo Stato si è ingerito in un ente che, per effetto del Concordato, è indipendente da esso.
Uno Stato laico e liberale dice: "Libera Chiesa e libero Stato e libero Stato e libera Chiesa".
Un Paese come gli Stati Uniti d'America rappresenta un esempio di ciò.
Qui, invece, la Chiesa italiana si è consegnata al Governo.
Questo è un dato di fatto e mi fa specie.
In pratica, noi avremo le messe (e, come ho scritto prima, questo è positivo) ma lo Stato detta le linee guida.
Ergo, lo Stato dice ai preti: "Voi potete dire messa ma la dovete dire come noi vogliamo che voi la diciate".
A questo punto, il signor Giuseppe Conte faccia pubblicare un "Libro della Preghiera Comune" simile a quello della Chiesa anglicana.
Se vuole, gli presto la mia copia personale del testo anglicano.
Così, potrà prendere i suoi spunti.
Battute a parte, la cosa è molto seria.
Ora, al di là della questione del Coronavirus, che è un pericolo reale, qui è a rischio la nostra libertà di culto.
Infatti, quanto durerà questo "Protocollo d'intesa"?
Il timore è che questa situazione di emergenza diventi di fatto una situazione di normalità.
Quando si ottiene un potere è molto difficile lasciarlo.
Purtroppo, il potere è come il vino. Infatti, può dare assuefazione.
Chi è capace di intendere...intenda.
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