Sulla pagina Facebook "Contro l'oppressione fiscale", ho trovato questo post interessante:
"Avete presente quelli che dicono che l'Italia è fallita a causa dei paradisi fiscali che impediscono ai "poveri" amministratori statali di spendere (ancora) altri soldi? Beh, a quanto pare su 850 mld di spesa pubblica quei soldini sono proprio pochi pochi... Sai quale sarebbe la vera svolta? TRASFORMARE L'ITALIA STESSA in un paradiso fiscale, senza parassiti, imprenditori nel settore degli appalti, 4 mln di dipendenti statali e oltre 2 mln di sussidiati. Vogliamo un paese ricco come gli stati uniti, NON UN PAESE POVERO COME QUELLI SOCIALISTI".Suggerisco a tutti coloro che sono su Facebook di mettere il "like" sulla pagina.
Sono concorde con queste parole ed aggiungo che il nostro Paese non si rialzerà se non cambierà mentalità.
Purtroppo, noi siamo rimasti con la mentalità dello "Stato che fa tutto".
Però, lo "Stato che fa tutto" ha un costo e non è detto che faccia bene.
Al contrario, le società migliori sono quelle che garantiscono la libera concorrenza.
Le società migliori sono quelle che hanno uno Stato leggero che non mette le mani nell'economia.
Infatti, maggiore libertà d'impresa crea maggiore concorrenza.
Maggiore concorrenza crea maggiore competitività.
Inoltre, anche la qualità dell'impresa è migliore.
Infatti, per essere competitiva in un contesto di forte concorrenza, un'azienda deve puntare al meglio e non può permettersi neppure di tirare a campare.
Per questo, serve uno Stato con meno tasse, meno spesa pubblica e meno burocrazia.
Per ciò che concerne queste tre cose (le tasse, la spesa pubblica e la burocrazia) vale il detto che recita: "Less is more".
Purtroppo, non vedo un futuro roseo.
Infatti, sembra che si stia prendendo la direzione opposta.
Per esempio, non si abolisce il Reddito di Cittadinanza.
Così, si rischia una recessione molto pesante che ci porterà alla rovina.
Nessun commento:
Posta un commento