Su "Panorama", vi è un articolo di Francesco Galietti che è intitolato "Se per Conte Pechino è più importante di Washington".
Che il Governo del premier Giuseppe Conte abbia una certa affinità con la Cina comunista è assodato.
Basti pensare a come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha accolto i medici cinesi come "salvatori".
Ora, l'atteggiamento di questo Governo ricorda non poco quello del regime cinese.
Basti pensare a come ha chiuso il nostro Paese con il lockdown.
Questo Governo ha lo stesso vizio "centralista" e totalitario di quello di Pechino.
Purtroppo, questa affinità tra il nostro Governo e quello cinese non si vede solo da come il primo agisce ma anche dai rapporti che sta intessendo proprio con Pechino e con il Vaticano.
Sotto il pontificato di Papa Francesco, il Vaticano ha cambiato molto il suo atteggiamento nei confronti del regime cinese.
Il controverso accordo tra Santa Sede e Pechino dimostra ciò.
Com'è scritto nell'articolo di Galietti, Papa Francesco ha individuato nella Cina il contrappunto all'Impero statunitense e ai suoi culti: accomuna anche l'Italia nella sua posizione anti-americana.
Dunque, è noto anche ad un bambino che si stia formando un asse anti-americano tra l'Italia, il Vaticano e la Cina.
Questo rischia di essere pericoloso per l'Italia e di portarla ad una posizione isolata in Europa e contro il suo alleato storico e naturale.
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