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sabato 30 maggio 2020

Minneapolis, il lockdown uccide



Su "La Nuova Bussola Quotidiana", vi è un articolo di Michael Severance che è intitolato ""Minneapolice", come il lockdown poliziesco uccide". Ne riporto questo stralcio:

"Il 25 maggio è il giorno della morte di George Floyd, un afro-americano detenuto per aver usato una banconota falsa da 20 dollari in un negozio di gastronomia di Minneapolis, Minnesota. La sua morte per asfissia è avvenuta poco dopo un’ora che un agente della polizia locale, Derek Chauvin, aveva brutalmente schiacciato col ginocchio il collo di Floyd per 5-7 minuti e dopo che il 46enne sospetto aveva ripetuto diverse volte che non poteva più respirare.

L'arresto disumano effettuato dall’agente Chauvin dovrebbe lasciare inorridito chiunque abbia il senso comune della decenza e la dignità donata da Dio, specialmente perché non era provato che Floyd fosse conscio di aver speso una banconota falsa per un panino, un reato bagatellare negli Stati Uniti. Né esiste alcuna prova che Floyd abbia minacciato la vita o la sicurezza di Chauvin.

Derek Chauvin e gli agenti che erano presenti sono stati successivamente, e giustamente, licenziati dal capo della polizia di Minneapolis. Da sinistra a destra, tutta la politica americana è completamente d’accordo su questa decisione. La tragica morte di Floyd è stata ripresa da un adolescente presente sulla scena e ora ha letteralmente incendiato Minneapolis. Ieri i pompieri della città hanno confermato che almeno 30 negozi e aziende private sono stati dati alle fiamme, alcuni completamente bruciati e rasi al suolo dalla notte al giorno. Anche il Terzo presidio della polizia è stato incendiato ed è stato doverosamente evacuato per paura di perdere vite umane all’interno della stato maggiore della polizia. Il caos è scoppiato. Saccheggi di massa sono seguiti mentre si registrano accoltellamenti, bombe, lacrimogeni lanciati sui manifestanti e colpi sparati fra civili".

Che negli USA ci sia una questione razziale è vero.
Che la questione razziale si sia aggravata almeno negli ultimi dodici anni è altrettanto vero.
Certamente, gli otto anni di amministrazione democratica del presidente Barack Hussein Obama hanno contribuito a peggiorare non poco la situazione.
La violenza ai danni di George Floyd, che è morto,  è stata un atto indegno che ha macchiato il buon nome della polizia americana.
Il licenziamento del poliziotto Derek Chauvin e dei colleghi che hanno ucciso Floyd per soffocamento è stato giusto e si auspicano anche delle pene severe per loro.
Oltretutto, avere usato una banconota falsa per un panino non è un reato grave e Floyd non sembrava neppure armato.
Dunque, questa violenza inaudita non merita alcuna giustificazione.
Però, deve essere detta un'altra cosa.
Il lockdown che c'è stato ha contribuito ad aumentare le tensioni.
La differenza tra noi Italiani e gli Americani è il fatto che noi Italiani siamo servili e finché abbiamo il piatto davanti accettiamo anche le schifezze.
Gli Americani, invece, non accettano che si limiti la loro libertà individuale.
Per loro, le libertà individuali sono sacre.
Il lockdown ha creato fortissime tensioni negli USA.
Questo ha acuito ancora di più la questione razziale.
Infatti, quando le tensioni aumentano, anche le questioni storiche, come quella razziale, sono ancora più sentite.
Dunque, il caso di George Floyd è stata la "scintilla che ha fatto esplodere la santabarbara".
Quello che è accaduto sarebbe potuto accadere in qualsiasi momento e con qualsiasi pretesto.
Termino, ricordando ai detrattori del presidente Donald Trump che lo Stato americano del Minnesota e la città di Minneapolis, la città in cui c'è stato il fatto in cui è stato coinvolto George Floyd, sono governati dai democratici.
Guarda caso, gli Stati americani governati dai democratici sono quelli più propensi al lockdown e sono quelli più problematici.
Dunque, si lasci in pace Trump.




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