Prendo spunto da questa nota di Giulio Meotti che ho trovato su Facebook:
"Siamo una civiltà debole e morente. Questa fotografia arriva oggi da Kiev, in Ucraina. Questi 50 bambini sono nati dalla maternità surrogata e parcheggiati in un hotel a causa del coronavirus, in attesa di essere ritirati dai ricchi clienti occidentali. La baby factory è di proprietà della BioTexCom. Bambini che costano da 30 a 40mila euro. Le loro madri, donne povere che si prestano per soldi, sono chiamate "breeders", allevatrici. Un mercato degli esseri umani. Una bioetica che ha perso ogni riferimento. Un orrendo mercimonio costruito sul nostro maniacale relativismo. Come ha fatto l'Occidente a precipitare così in basso?".Adesso, capite la mia contrarietà ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Io non ho nulla contro le coppie omosessuali.
Se due uomini o due donne vogliono convivere è una loro scelta.
La si può condividere o meno ma la si deve rispettare.
Tuttavia, istituzionalizzare il matrimonio omosessuale significa incentivare pratiche come quelle denunciate da Meotti.
La vita non è merce.
Sono d'accordo con Meotti nel dire che la nostra civiltà sia in grave crisi.
Abbiamo rinunziato al concetto di sacralità della vita ed abbiamo tolto i simboli della nostra cultura, in nome del relativismo.
Trasformare la vita umana in una merce è segno di degrado della nostra società.
Una società senza valori è una società destinata a fallire.
Questo è un dato di fatto.
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