Su "Avvenire", il quotidiano dei vescovi italiani, vi è un articolo intitolato "Covid. Guanti per l’ostia e niente «Amen» alla Comunione: come saranno le Messe sicure".
Ne riporto questo stralcio:
Io trovo che sia un errore rimarchevole il fatto che il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana faccia da megafono ad un Governo che ha implementato delle politiche che hanno limitato le libertà della Chiesa cattolica e delle altre comunità religiose.
Addirittura, si è aperto alla possibilità di "prenotarsi il posto in chiesa".
La chiesa non è il luogo di tutti?
La chiesa non è il luogo in cui una comunità si riunisce?
Da quello che sto vedendo ora, mi pare che non sia più così.
Anzi, sembra che la chiesa stia diventando un luogo per "sorteggiati".
Allora, potranno partecipare alla messa solo le persone che saranno scelte in un sorteggio?
Come può la Chiesa cattolica accettare tutto ciò.
La Chiesa cattolica (almeno, quella che ricordo io) ha sempre combattuto contro regimi totalitari come nazismo e comunismo.
Penso ai tanti preti finiti nei lager nazisti e nei campi di lavoro comunisti.
Oggi, la Chiesa cattolica italiana si sta piegando a quella che Nicola Porro ha definito una dittatura sanitaria, una dittatura nella quale nemmeno coloro che comandano hanno capito qualcosa del Coronavirus.
Non dico che il Coronavirus sia da sottovalutare ma la messa è l'incontro tra Cristo (nell'Eucaristia) ed i fedeli.
Così, un fedele che non è stato "sorteggiato" o che non ha "prenotato" il posto in chiesa cosa dovrà fare?
Dovrà vedere la messa in televisione?
Questa è la morte della nostra civiltà.
Nessun commento:
Posta un commento