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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 17 maggio 2020

La follia delle messe prenotate



Su "Avvenire", il quotidiano dei vescovi italiani, vi è un articolo intitolato "Covid. Guanti per l’ostia e niente «Amen» alla Comunione: come saranno le Messe sicure".
Ne riporto questo stralcio:

"Mascherine sul volto. Gel per igienizzare le mani all’ingresso della chiesa. Posti sulle panche indicati dai cartelli. E poi la possibile prenotazione online per partecipare alle celebrazioni; guanti monouso o pinzette per distribuire la Comunione; niente “Amen” dopo aver ricevuto l’ostia consacrata esclusivamente sulle mani. Tornano da lunedì 18 maggio in Italia le Messe con il popolo. Ma con una serie di accorgimenti per evitare il contagio. Le linee-guida per celebrare “in sicurezza” al tempo del coronavirus sono contenute nell’accordo firmato dalla Cei e dal governo Conte. Però l’attuazione concreta delle disposizioni è rimandata ai vescovi e ai parroci che in questi giorni hanno messo a punto prontuari e vademecum con indicazioni concrete valide per le singole comunità. E anche stavolta la creatività pastorale ha permesso di trovare soluzioni (talora differenti fra loro) che però hanno il medesimo obiettivo: permettere che l’Eucaristia resti un “incontro” comunitario nel rispetto della salute. È la sfida della “fase 2” della Chiesa italiana che non si annuncia breve".

Io trovo che sia un errore rimarchevole il fatto che il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana faccia da megafono ad un Governo che ha implementato delle politiche che hanno limitato le libertà della Chiesa cattolica e delle altre comunità religiose.
Addirittura, si è aperto alla possibilità di "prenotarsi il posto in chiesa".
La chiesa non è il luogo di tutti?
La chiesa non è il luogo in cui una comunità si riunisce?
Da quello che sto vedendo ora, mi pare che non sia più così.
Anzi, sembra che la chiesa stia diventando un luogo per "sorteggiati".
Allora, potranno partecipare alla messa solo le persone che saranno scelte in un sorteggio?
Come può la Chiesa cattolica accettare tutto ciò.
La Chiesa cattolica (almeno, quella che ricordo io) ha sempre combattuto contro regimi totalitari come nazismo e comunismo.
Penso ai tanti preti finiti nei lager nazisti e nei campi di lavoro comunisti.
Oggi, la Chiesa cattolica italiana si sta piegando a quella che Nicola Porro ha definito una dittatura sanitaria, una dittatura nella quale nemmeno coloro che comandano hanno capito qualcosa del Coronavirus.
Non dico che il Coronavirus sia da sottovalutare ma la messa è l'incontro tra Cristo (nell'Eucaristia) ed i fedeli.
Così, un fedele che non è stato "sorteggiato" o che non ha "prenotato" il posto in chiesa cosa dovrà fare?
Dovrà vedere la messa in televisione?
Questa è la morte della nostra civiltà.





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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.