Ne riporto questo stralcio:
Gran parte dell’attività è palese: i diplomatici pubblicano op-ed o notiziari gestiti dallo stato che generano propaganda. Sebbene siano state documentate anche alcune tattiche segrete, per molti anni non vi sono state prove significative del fatto che attori cinesi si stessero impegnando in campagne di disinformazione aggressiva come quella perseguita dalla Russia su piattaforme di social media globali prima delle elezioni statunitensi del 2016. Ora è cambiato.
Solo lo scorso mese, una serie di esposizioni ha dimostrato che gli attori pro-Pechino stanno svolgendo tutta una serie di attività segrete in più paesi e lingue. Le campagne mirano a diffondere menzogne comprovate, seminare discordia sociale e panico, manipolare le percezioni dell’opinione pubblica o minare il processo democratico.
Le prove rivelate l’anno scorso hanno indicato che alcune campagne in lingua cinese erano iniziate su piattaforme come Twitter già nell’aprile 2017, ma l’ultimo ciclo di incidenti e indagini indica un cambiamento più definitivo nelle operazioni di influenza cinese. Resta da vedere come i governi stranieri, le società tecnologiche, gli utenti di Internet globali e persino l’apparato di propaganda del PCC si adatteranno alle sfide poste da questo cambiamento. Qualunque sia la loro risposta, è chiaro che è nata una nuova era di disinformazione".
Gli ultimi eventi stanno dimostrando che queste parole sono vere.
Basti pensare al fatto che oggi la Cina stia cercando di "rifarsi una verginità", facendosi passare per "benefattrice", quando è la causa principale dell'attuale situazione.
Il governo comunista cinese non vuole avere solo il controllo del Paese ma di tutto il mondo.
Una cosa del genere si può fare partendo dalla disinformazione.
Basti pensare alla campagna di insabbiamento che ha fatto durante il primo periodo della pandemia, prima che il virus uscisse dai confini cinesi.
Solo quando il virus ha iniziato a diffondersi fuori dalla Cina, le cose hanno iniziato a rendersi note.
Purtroppo, la classe dirigente di Paesi come il nostro sta dando un contributo molto forte riguardo alle mistificazioni cinesi.
Basti pensare a Papa Francesco e all'accordo stipulato con Pechino.
Bisogna chiedersi come mai il testo dell'accordo non sia stato pubblicato.
Anche prelati importanti come il cardinale Joseph Zen hanno espresso fortissime riserve riguardo all'accordo.
Inoltre, anche il Governo del nostro Paese sembra troppo incline a ad essere amico di Pechino.
Basti pensare alla campagna pubblicitaria che è stata fatta per le mascherine e le attrezzature arrivate dalla Cina, le quali sono state spacciate per "aiuti gratuiti", quando gratuite non sono state.
Qui non c'è in ballo solo la nostra prosperità ma ci sono in ballo anche la nostra libertà e la nostra democrazia.
Noi italiani da che parte vogliamo stare?
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