Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio, il quale mi ha portato all'attenzione una lettera di monsignor Ginoux, vescovo della diocesi francese di Montauban.
Essa è riportata da "Il Timone", tradotta in italiano.
Ne riporto questo stralcio:
Riguardo alla religione, quello che c'è in Francia c'è anche qui da noi.
Domenica prossima, a Dio piacendo, le messe saranno ripristinate anche qui in Italia.
Ora, la libertà di culto è una caratteristica di tutti i Paesi occidentali, i Paesi laici e liberali.
Non credevo di dovere rivalutare Cavour ma questa volta non posso non dire: "Libera Stato e libera Chiesa e libera Chiesa e libero Stato".
Essendo di origini meridionali (e in parte borboniche) non potevo guardare la memoria di Cavour con favore.
Però, ora debbo rivalutare il politico piemontese, a seguito delle gravi storture che ci sono state in questo periodo.
Le nostre libertà di persone e di cittadini sono state sospese ed è stata sospesa anche la libertà di culto.
Oggi, le messe sono ripristinate ma con forti limitazioni.
Per esempio, gli ingressi in chiesa saranno contingentati.
Ora, si dovrebbe impedire di varcare la soglia della chiesa alle persone in soprannumero rispetto al numero previsto?
Di norma, la chiesa dovrebbe essere un luogo di accoglienza.
Inoltre, il prete si vedrebbe arrivare i carabinieri in chiesa se si decidesse di accogliere i fedeli in soprannumero?
Qui si rischia una deriva pericolosa, una deriva nella quale lo Stato mette le mani nella Chiesa e nelle istituzioni religiose in genere.
La situazione causata dal Coronavirus rischia di essere un pretesto per derive totalitarie.
Questo deve essere ricordato.
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