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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 15 maggio 2020

Libertà di culto, leggete la lettera di monsignor Ginoux




Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio, il quale mi ha portato all'attenzione una lettera di monsignor Ginoux, vescovo della diocesi francese di Montauban. 
Essa è riportata da "Il Timone", tradotta in italiano.
Ne riporto questo stralcio:

"Sono un vescovo in un posto dove nell’agosto 1942, il vescovo, mons. Pierre-Marie Theas, ha osato quasi da solo denunciare gli attacchi alla libertà e alla dignità che i cittadini francesi subivano. Non siamo a questa ignominia. Ma denuncio la violazione dei diritti dei fedeli cattolici di partecipare liberamente alla messa. Il diritto civile, il cui obbligo in questo settore resta da dimostrare, non può essere imposto alla mia coscienza di pastore quando mi impedisce di adempiere al mio dovere. Sono un sacerdote e un vescovo per dare Cristo ai fedeli che ne hanno bisogno. È la mia missione e voglio parlarne. La Chiesa cattolica ha sempre ricordato il diritto della persona umana a praticare la propria religione. Il mancato esercizio di questo diritto è una violazione dei diritti umani fondamentali che potrebbe portare ad altri abusi. Questa lettera è un appello alla coscienza dei cattolici di questa diocesi di Montauban che mi è cara e di cui sono parroco da tredici anni. Sapere che si potrà vivere liberamente la nostra fede sarà per me una grande gioia pastorale perché, anche in tempi di grandi epidemie, la Chiesa con precauzioni ha sempre offerto al Popolo di Dio la presenza del Salvatore mediante il culto pubblico".

Riguardo alla religione, quello che c'è in Francia c'è anche qui da noi. 
Domenica prossima, a Dio piacendo, le messe saranno ripristinate anche qui in Italia.
Ora, la libertà di culto è una caratteristica di tutti i Paesi occidentali, i Paesi laici e liberali.
Non credevo di dovere rivalutare Cavour ma questa volta non posso non dire: "Libera Stato e libera Chiesa e libera Chiesa e libero Stato". 
Essendo di origini meridionali (e in parte borboniche) non potevo guardare la memoria di Cavour con favore.
Però, ora debbo rivalutare il politico piemontese,  a seguito delle gravi storture che ci sono state in questo periodo.
Le nostre libertà di persone e di cittadini sono state sospese ed è stata sospesa anche la libertà di culto.
Oggi, le messe sono ripristinate ma con forti limitazioni.
Per esempio, gli ingressi in chiesa saranno contingentati.
Ora, si dovrebbe impedire di varcare la soglia della chiesa alle persone in soprannumero rispetto al numero previsto?
Di norma, la chiesa dovrebbe essere un luogo di accoglienza.
Inoltre, il prete si vedrebbe arrivare i carabinieri in chiesa se si decidesse di accogliere i fedeli in soprannumero?
Qui si rischia una deriva pericolosa, una deriva nella quale lo Stato mette le mani nella Chiesa e nelle istituzioni religiose in genere.
La situazione causata dal Coronavirus rischia di essere un pretesto per derive totalitarie.
Questo deve essere ricordato.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.