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giovedì 28 maggio 2020

Fake news e Trump, una cosa da dire



Sul quotidiano "Ticino Live", vi è un articolo di Chantal Fantuzzi che è intitolato "Trump Vs Twitter: il Tycoon vuole censurare Twitter, perché Twitter gli ha censurato i Tweets".
Tra il presidente USA Donald Trump e Twitter è guerra.
Infatti, Twitter ha censurato alcuni dei "tweets" del presidente americano perché ritenuti falsi.
Questa sarebbe la nuova politica dei social network?
Che le notizie false, le cosiddette "fake news", siano disdicevoli è vero.
Però, esse ci sono sempre state.
Mi viene in mente quanto accadde nell'Inghilterra del XVI secolo, quando re Enrico VIII fece sopprimere i monasteri.
Si iniziò a fare una campagna contro i monaci, cercando di farli passare per depravati.
Inoltre, le fake news non hanno colore politico.
Certamente, come ho scritto prima, le fake news sono disdicevoli.
Però, bisogna stare attenti.
Il confine tra un'informazione veritiera e corretta ed una censura rischia di essere molto labile. 
Infatti, spesso e volentieri, sono segnalate come "fake news" solo i post di una parte politica.
Però, anche altri hanno diffuso notizie di dubbia veridicità e di dubbia verificabilità.
Eppure, le segnalazioni ed i blocchi colpiscono una parte sola.
Dunque, Trump non ha torto a reagire contro Twitter.
Specialmente adesso, che in America è tempo di elezioni presidenziali, questo tipo di campagne rischiano di falsare le elezioni.
Per capire se una notizia sia falsa o vera, i cittadini debbono fare solo una cosa: verificare la fonte da cui proviene la notizia, facendo una ricerca.
Questo li aiuterà molto a capire.
I social network debbono essere spazi di libertà.
Ogni persona deve essere libera di esprimere il suo pensiero finché non fa del male al prossimo, con atti penalmente rilevanti.
Le censure fatte ad hoc rischiano solo di creare maggiore conflittualità e di limitare l'informazione.
Questo diventa controproducente ai fini dell'informazione stessa. 

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.