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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 26 maggio 2020

Messe, pensiero unico e confusione



Prendo spunto da un articolo di Andrea Zambrano su "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "
Il ritorno delle Messe svela la babele liturgica".
Ne riporto questo stralcio:

"La palma d’oro dello zelo va a quel ministro straordinario della Comunione che dopo essersi infilato i guanti in lattice ha pensato bene di igienizzarsi le mani: Eucarestia al gusto di talco e Amuchina, davvero un’esperienza da non perdere. Per non parlare di quella diocesi che ha bandito l’incenso e di quelle parrocchie che hanno letteralmente proibito ai fedeli di inginocchiarsi. A una settimana dalla ripresa delle Messe col popolo, le innumerevoli varianti della sanificatio in sacris stanno delineando marcatamente una virata decisa verso una modifica della liturgia. Anzi, una babele liturgica in cui ogni parroco interpreta e ogni vescovo dispone un po’ a modo suo: chi dà la comunione in processione, chi invece percorre su è giù le navate come un inserviente di refettorio.

E il fedele deve seguire con rigore e disciplina e non osare lamentarsi. Nel frattempo, si fa fare di tutto, anche obbligarsi a respirare la propria anidride carbonica tenendo l’amuleto mascherina in chiesa quando al ristorante, dovendo mangiare, se la può tranquillamente togliere.

Il sacro cede il posto alla dittatura igienista. Regole ce ne sono tante, ogni diocesi ha una sua particolarità che va dall’assurdo al paranoico, come quella diocesi che avendo già comprato i termoscanner ha dotato i volontari della sicurezza di pistolette magiche. Già il protocollo siglato da Cei e Viminale è inutilmente cervellotico e mortificante, ogni diocesi ha aggiunto il suo, fino ad arrivare così ad una babele liturgica fatta di norme e normucole spesso imposte senza alcun motivo, ma che ricordano l’antico adagio plurimae leges, corruptissima rei publicae
".

Quando le leggi sono scritte con i piedi, la discrezionalità nelle interpretazioni si fa strada e c'è casino.
I preti ed i fedeli debbono sottostare a queste leggi, senza potersi nemmeno lamentare.
Se si lamentassero, rischierebbero di finire al pubblico ludibrio o peggio.
Noi siamo in mano a dei dilettanti.
Basti pensare a certe misure veramente bislacche prese per il "distanziamento sociale".
Mi viene in mente la storia degli "affetti stabili" e del dubbio sul fatto che gli amici possano rientrare o meno tra questi ultimi.
Il protocollo siglato dal Ministero degli Interni e dalla Conferenza Episcopale Italiana (per dirla in gergo) è un casino.
Per esempio, la questione dell'Eucaristia data con i guanti è il paradigma.
Per la Chiesa cattolica, Cristo è presente realmente nelle due specie eucaristiche, le quali sono il pane ed il vino.
Ora, se frammenti di ostia consacrata restassero attaccati ai guanti, che debbono essere buttati, ci sarebbe un problema.
Poiché Cristo è presente nell'ostia consacrata ed i guanti debbono essere buttati nella pattumiera, non si rischia il sacrilegio?
Buttare nella pattumiera dell'ostia consacrata è sacrilegio.
Dunque, coloro che governano questo Stato sanno cosa significhi una cosa del genere?
Questi nostri governanti sono irresponsabili.
Non solo essi limitano le nostre libertà individuali, compresa la libertà di culto, ma fanno ciò con norme cervellotiche.
Queste persone che ci governano sono prive di ogni conoscenza della situazione.
Questo è gravissimo.



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