leggete l'articolo scritto da Annalisa Chirico su "Panorama" e che è intitolato "Processo alle previsioni".
Com'è noto, per il terremoto che il 6 aprile 2009 colpì L'Aquila ci sono degli indagati.
Gli indagati sono gli scienziati che avrebbero dovuto prevedere il terremoto.
Tra questi vi è Enzo Boschi (nella foto), l'allora presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia.
La sentenza di primo grado era stata emessa il il 22 ottobre 2012 e sette scienziati (tra cui il professor Boschi) erano stati condannati a sei anni di reclusione per omicidio colposo plurimo.
La sentenza in Corte d'Appello avrebbe dovuto essere emessa il 31 ottobre di quest'anno ma è slittata.
Ora, mi viene da fare una considerazione.
Qui si è scaricata la colpa sugli scienziati ma (per esempio) la Casa dello Studente, in cui morirono otto ragazzi, e l'ospedale furono fatti da altri soggetti.
Ricordo che nel cemento armato delle strutture vi era la sabbia del mare.
Sarebbe stato normale il crollo.
Qui non fu colpa solo degli scienziati che (a dire dell'accusa) sarebbero stati rei di non avere previsto il terremoto.
Era mai possibile che (per esempio) durante i lavori di costruzione di edifici come quelli che ho citato nessuno si fosse mai posto il problema di intervenire e di impedire (per esempio) che si mettesse sabbia di mare nella malta con cui si sarebbe dovuto fare il cemento armato per le strutture dei medesimi?
In questa tragedia ci sono tanti soggetti che hanno delle responsabilità ben più gravi di quelle degli scienziati che (per l'accusa) sarebbero rei di non avere previsto l'entità del sisma.
Di questo, però, non si parla, come non si parla dei tempi lunghi in cui sta agendo la giustizia.
Cordiali saluti.
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