Venti miliardi di euro. L'1,2% del Pil. Due terzi dell'intera legge di Stabilità. Una cifra che azzererebbe del tutto i tagli dalla spending review.
Venti miliardi: è questo l'ordine di grandezza di un buco nascosto nei conti dello Stato. La cifra è una stima, prudenziale, calcolata dal Giornale, su un rischio che sta fuori bilancio: gli interessi di mora sui debiti della pubblica amministrazione. I cui destinatari finali, per di più, non sono i creditori di Regioni e Province, ma la speculazione finanziaria, che ha fiutato l'affare.
Così inizia l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Il buco nascosto di 20 miliardi che sballa i conti del governo" e nello stesso modo ho voluto farlo iniziare io.
Vi è un buco di 20.000.000.000 di Euro nel bilancio nazionale.
Ora, il governo non sta facendo nulla.
Così, mentre le aziende falliscono per eccesso di credito verso la pubblica amministrazione (ergo lo Stato deve i soldi alle aziende) le istituzioni continuano con i loro sprechi, con la burocrazia.
Tanta parte della burocrazia è spesa non produttiva, sia perché quella pletora di burocrati non serve a niente e sia perché essa dipende dalle istituzioni pubbliche, a cui noi cittadini diamo i soldi con le tasse.
Questa spesa pubblica non è produttiva.
Una spesa pubblica produttiva, per esempio, è quella che riguarda le infrastrutture.
Come farà Renzi a chiarire questa situazione e a fare quadrare i conti, visto che la sua legge di stabilità farà solo salire le tasse ma non farà nessun taglio della spesa pubblica?
Cordiali saluti
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