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martedì 25 novembre 2014

Cultura, chi spreca, chi trascura e chi non opera

Luigi Pirandello (1867-1936) 
Cari amici ed amiche,

Leggete l'articolo scritto da Carmelo Caruso su "Panorama" che è intitolato "66 guardiani in cerca d'autore".

Lo scrittore agrigentino Luigi Pirandello (nella foto) avrebbe il sacrosanto diritto di rivoltarsi nella tomba.
Dell'articolo, infatti, è interessante questa parte:

"E' un museo ma è più affollato di una casa popolare occupata. In 66 conservano la memoria di Luigi Pirandello ad Agrigento. E' uno dei paradossi della cultura in Sicilia: 66 non lavorano di lunedì, non si sa che mansione svolgano, non si comprende dove si possano nascondere. E zero sono i visitatori, tranne sei gatti, avete capito bene, proprio sei gatti che qui in contrada Caos, sede della casa natale, tengono compagnia allo scrittore spolpato e utilizzato come un ammortizzatore sociale da una milizia di stipendiati.".

Con la cultura si può mangiare ma a patto che essa sia resa fruibile con una buona pubblicizzazione, tecnologie moderne e buone infrastrutture.
Comunque, 66 operatori per museo che potrebbe essere mantenuto e gestito dalla metà di essi sono troppi.
Evidentemente, la Regione Sicilia ha molti soldi da spendere.
Ovviamente, ho detto una battuta.
Se usasse i soldi con cui paga quei 66 dipendenti della casa-museo di Prandello per altre cose al servizio dei cittadini siciliani la Regione Sicilia non farebbe una cosa migliore?
Purtroppo, però, di casi di patrimonio artistico e culturale non valorizzato ce ne sono tanti.
Prendiamo, ad esempio, la Reggia di Caserta.
Essa è un gioiello storico importante ma è preda non solo di venditori abusivi che si mettono a molestare i turisti al suo ingresso ma anche di persone che hanno trasformato alcuni dei suoi luoghi i veri e propri appartamenti abusivi in cui abitare.
Altri casi sono proprio qui nella mia, zona, la Provincia di Mantova.
A Castel d'Ario vi è l'ex-chiesa conventuale della frazione di Susano.
Castel d'Ario, Mantova, chiesa di Susano


In quella chiesa venne sepolto Paolo Emilio Gonzaga, colui che nel 1614 fece fare l'edificio religioso.
Paolo Emilio Gonzaga fu un eroe della battaglia vinta contro i Turchi a Lepanto nel 1571.
Oggi quella chiesa è sconsacrata ed è chiusa.
Non la si potrebbe riconsacrare al culto cattolico?
Se non ci fosse la possibilità (o la volontà) di riaprirla al culto cattolico, non si potrebbe consacrare la chiesa ad un altro culto cristiano, come quello ortodosso o quello anglicano?
Ricordo che a Mantova vengono turisti dai Paesi anglosassoni ed una chiesa anglicana potrebbe servire per quei turisti inglesi, americani, australiani o canadesi di fede anglicana che si vogliono sposare nelle nostre zone.
In Liguria hanno già fatto una cosa simile.
Qui a Roncoferraro vi è un tesoro nascosto.
I muri della soffitta della sede del Comitato Manifestazioni di Roncoferraro (che si trova in Corte Grande) recano graffiti scritti dai braccianti che lavoravano il riso tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.
Perché non si dà importanza a ciò?
L'Italia è un Paese ricco di patrimoni storici e culturali che non sono valorizzati.
Cordiali saluti.


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Ringrazio un caro amico di questa foto.