Caso Eternit, due parole

Cari amici ed amiche,

il caso "Eternit" di Casale Monferrato (in Provincia di Alessandria) scuote le nostre coscienze.
La sentenza della Corte di Cassazione ha annullato la condanna a 18 anni di carcere che era stata comminata al magnate svizzero Stephan Schmidheiny.
Ora, la situazione è molto grave.
Nella cittadina piemontese di Casale Monferrato la gente muore di cancro per via dell'amianto.
In quella cittadina vi era uno stabilimento di Eternit.
L'accusa rivolta a Schmidheiny è stata quella di disastro ambientale e la condanna è stata annullata per prescrizione.
Io penso che questa sia stata l'ennesima dimostrazione di una giustizia che non va.
Per un reato di questo tipo serviva un processo celere.
Le prove di colpevolezza di Schmidheiny c'erano ma si è perso tempo ed il reato è andato in prescrizione.
I processi non possono essere così lunghi.
Anziché fare giustizia, un processo lungo porta ingiustizia.
La nostra giustizia è malata e ciò è una delle cause di arretratezza.
Cordiali saluti.