Cari amici ed amiche,
il presidente dell'Associazione Luci sull'Est Nelson Fragelli ha inviato questo messaggio a tutti noi simpatizzanti ed iscritti di tale associazione:
"Caro Antonio Gabriele,
Il mondo intero ha assistito, esterrefatto e inorridito, all’orribile blasfemia compiuta sabato scorso in piazza S. Pietro. Un gruppo di donne “Femen”, a torso nudo, ha inscenato atti sessuali utilizzando come strumento crocefissi con l’immagine di Nostro Signore Gesù Cristo, mentre urlavano bestemmie contro il Papa.
Questa volta è davvero troppo! Non pubblico qui le fotografie di questa blasfemia, per rispetto. Anche perché questo gruppo vive della pubblicità che si fa delle loro azioni.
Dall’anima di ogni cattolico che ami veramente Nostro Signore, la Chiesa e il Papato, sgorga una sola reazione: santa indignazione. Seguita da una doverosariparazione a Gesù Cristo offeso in questo modo.
Questo è l’invito che l’Associazione Luci sull’Est rivolge a tutti i suoi amici e collaboratori: uniamoci in preghiera ai piedi della Madonna, riparando l’orribile peccato commesso contro il Suo Divino Figliolo, proprio mentre la cristianità entra nel periodo dell’Avvento che ci condurrà al Natale.
Quanto alle “Femen”, e ai loro padroni, preghiamo per la loro conversione, sperando che non rigettino il dono della salvezza. Perché, se si se mostreranno insensibili alla grazia divina, dovremo allora rivolgere loro le parole di S. Paolo: “Con i vostri atti voi segnate la vostra condanna: indegne della vita eterna!” (Att. 13, 46). E questo avvertimento naturalmente vale anche per ognuno di noi.
Cordiali saluti!
Nelson Fragelli
Presidente Associazione Luci sull'Est".
Sono d'accordo con le parole del presidente Fragelli.
Anch'io sono rimasto esterrefatto da quanto fatto dalle "Femen", sia nella trasmissione televisiva "Anno Uno" e sia in Piazza San Pietro in Vaticano.
L'opera blasfema di queste "signore" (uso un termine gentile virgolettato per indicare queste persone) non è segno di libertà ma è solo una volgare manifestazione della schiavitù di sé stessi e dell'egoismo di oggi.
Non è segno di libertà andare in Vaticano con il seno nudo e mettersi a bestemmiare.
La libertà vera è accompagnata dalla responsabilità.
Quello di cui parlano le "Femen" non è libertà poiché ha in sé l'irresponsabilità.
Forse, le "Femen" ignorano che oggi il Cristianesimo è la religione più perseguitata.
Quello che le "Femen" hanno fatto non ha offeso Dio e la Chiesa ma ha mancato di rispetto verso chi oggi soffre per difendere la sua fede cristiana.
Questo non può essere tollerato.
Ora, a chi mi chiede se un malato terminale sia libero di scegliere se morire o no, io rispondo dicendo che in alternativa all'eutanasia vi sono le cure palliative e che la scelta di ricorrere all'eutanasia non è segno di libertà ma è segno di schiavitù verso questa cultura che non calcola neppure la vita.
Oggi, il malato terminale veramente libero è quello che non si piega ai dettami di questa cultura relativista e che sceglie di vivere in modo dignitoso (grazie alle cure palliative) quel periodo che gli resta da vivere.
Oggi vi è la cultura della massificazione.
Per esempio, secondo la cultura attuale, se una legge ammette l'eutanasia tutti debbono ammettere l'eutanasia, solo perché lo dice la legge.
Però, un cristiano deve disobbedire alla legge, quando questa è ingiusta e la legge pro eutanasia è ingiusta.
Per esempio, secondo la cultura attuale, se una legge ammette l'eutanasia tutti debbono ammettere l'eutanasia, solo perché lo dice la legge.
Però, un cristiano deve disobbedire alla legge, quando questa è ingiusta e la legge pro eutanasia è ingiusta.
L'uomo veramente libero è chi sceglie di distinguersi facendo scelte come quella che ho citato prima.
Preghiamo per la conversione delle "Femen" sperando che non rifiutino il dono di salvezza.
Cordiali saluti.
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