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lunedì 7 aprile 2014

Il direttore generale di Mozilla contro i matrimoni gay

Brendan Eich
Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo da Riccardo Cascioli  sul sito "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Il caso Mozilla spiega il progetto Scalfarotto".
Ringrazio l'amica Francesca Padovese che me l'ha portato all'attenzione.
Dell'articolo è interessante la parte che recita:

""Se oggi è questo il movimento per i diritti gay, allora io mi chiamo fuori". Che sia un famosissimo attivista gay come Andrew Sullivan ad avere un sussulto di coscienza di fronte alle forzate dimissioni dell’amministratore delegato di Mozilla, Brendan Eich, è consolante. Come racconta più dettagliatamente Massimo Introvigne nell’articolo a fianco, Eich è “colpevole” di aver versato nel 2008 mille dollari per la campagna referendaria a favore di una legge in California che sancisse l’unicità della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Una volta nominato ai vertici dell’azienda, i gruppi Lgbt si sono scatenati: Eich ha dichiarato di non avere alcuna preclusione nei confronti dei gay e di garantire la continuità di un ambiente lavorativo inclusivo, ma non ha voluto rinnegare le sue convinzioni personali. Non ha fatto perciò come Guido Barilla in Italia o Dan Cathy in America, non ha accettato il ricatto, e piuttosto che aver problemi nel guardarsi allo specchio ha preferito dimettersi, sapendo che nel mondo dell’informatica per lui – anche se uno degli innovatori più brillanti - ora tutte le porte sono chiuse.".

Qui si rischia una dittatura.
Un conto è rispettare gli omosessuali come persone.
Questo è doveroso.
Ben altra cosa, invece, è arrivare a fare sì che il matrimonio omosessuale sia imposto alla società e chi si dice contro di esso debba essere fatto oggetto di ludibrio o, come nel caso della "Mozilla", boicottato.
Questo metta a rischio la democrazia.
Il progetto proposto dal deputato del Partito Democratico e Sottosegretario al Ministero delle Riforme Ivan Scalfarotto va in questa direzione.
Ciò non può essere accettato.
Non può essere accettato che dire una cosa pienamente legittima debba diventare fonte di disdoro.
Cordiali saluti.


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