Amor, ch’al cor gentile ratto s’apprende,
prese costui della bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’ha nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Questi sono i versi del Canto della Divina Commedia di Dante Alighieri, quelli che parlano di una coppia di innamorati veramente disgraziata, Paolo e Francesca.
Paolo e Francesca.
Questa coppia fu davvero disgraziata.
Francesca (1259/1260-1285) era figlia del signore di Ravenna Guido da Polenta.
Ella venne data in sposa a Gianciotto Malatesta (1240/1244-1304) che era il signore di Rimini.
Gianciotto era un quarantenne ed era brutto e sciancato mentre Francesca aveva tra i venti ed i venticinque anni.
I due si sposarono per procura.
Gianciotto fu rappresentato dal fratello Paolo (1246-1285).
Qui ci fu il colpo di scena: Francesca si innamorò di Paolo e lui ricambiò.
Gianciotto scoprì questa relazione extra-coniugale.
Arso dalla gelosia, egli fece uccidere la moglie ed il fratello.
Questa storia si consumò nel Castello di Gradara, in Provincia di Pesaro-Urbino.
Ancora oggi, nelle notti di plenilunio, pare che nel castello appaia il fantasma di Francesca.
Questo amore va oltre la morte, con la sua scia di violenza e di tristezza.
Da quello che si sa, i fantasmi sono vite spezzate, con il loro amori.
Io visitai il castello.
Non vidi i fantasmi ma la storia mi colpì molto.
A volte, l'amore porta anche il dolore.
Da quello che si sa, i fantasmi sono vite spezzate, con il loro amori.
Io visitai il castello.
Non vidi i fantasmi ma la storia mi colpì molto.
A volte, l'amore porta anche il dolore.
Cordiali saluti.
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