Cari amici ed amiche.
Il 9 ottobre 1963 (cinquant'anni fa) ci fu la tragedia del Vajont.
Un pezzo del Monte Toc si staccò e cadde nel lago artificiale della diga del torrente Vajont, generando un'onda altissima che colpì il centro abitato di Longarone, un Comune della Provincia di Belluno, in Veneto.
Morirono 1918 persone.
I tecnici di allora avrebbero dovuto mettere in conto la possibilità che un disastro del genere si fosse potuto verificare, prima di fare un'opera del genere.
Si sarebbero dovute fare serie analisi geognostiche, cose che oggi si fanno.
Questa tragedia va ricordata ma non strumentalizzata.
Non si devono fare calcoli politici sulla pelle di coloro che morirono in quella tragedia.
Non si devono fare slogan politici contro le opere che servono al nostro Paese, come la TAV, ferrovia ad alta velocità, Lione-Torino, la Variante di Valico del tratto Bologna-Firenze dell'Autostrada A1 Milano-Napoli, l'ammodernamento dell'Autostrada A3 Napoli-Reggio Calabria o il Ponte sullo Stretto di Messina, sulla pelle di quei morti.
Quella tragedia ci deve ricordare che la natura è imprevedibile (e noi che, per quanto possiamo essere forti, non possiamo controllarla e perciò non si può non tenere conto di questo fattore) ma non deve essere motivo di impedimento per lo sviluppo del nostro Paese.
Ricordiamo i morti ma non strumentalizziamoli!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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